Washington, 11 marzo 2011 - Allerta in tutto il Pacifico, lanciato dal Centro di Monitoraggio Usa degli ‘tsunami': dopo averlo lanciato per gli Stati Uniti occidentali, l’Alaska e le Hawaii, ha avvertito che sono a rischio anche l’Australia e il Sud-America. In Asia analoghi allarmi sono stati diramati dalla Russia per la Siberia e le isole Curili, a Taiwan, nelle Filippine e in Indonesia. Altrettanto è avvenuto in Oceania, dove in particolare evacuazioni di massa sono state intraprese alle Marianne. Sul litorale giapponese si sono contati almeno un morto e un numero elevatissimo di feriti.

CALIFORNIA - L’onda anomala provocata dal terremoto che ha colpito il Giappone ha in gran parte risparmiato la costa ovest degli Stati Uniti, dove si temevano danni ingenti. Alcuni porti sul Pacifico hanno riportato danni, ma con il progredire della giornata venerdì si è capito che gli Usa hanno evitato il peggio. A contribuire è stata la bassa marea, che ha allontanato le acque dalla costa diminuendo l’effetto dello tsunami. Non ci sono state vittime.
Gli ordini di evacuazione emessi per molte zone costiere sono stati sospesi, ha detto alla CNN Gerard Fryer, geofisico del Pacific Tsunami Warning Center, l’agenzia che si occupa di emettere gli allarmi tsunami. Per il momento comunque “è una buona idea non andare in spiaggia”, ha detto Fryer. Finita l’evacuazione anche alle Hawaii, dove il sindaco di Honolulu Peter Carlisle ha dato via libera al ritorno di tutti gli abitanti.
Tra le zone danneggiate maggiormente c’è Crescent City, un porto californiano a una quarantina di chilometri a sud del confine con l’Oregon, che ha riportato un’onda alta 2,5 metri che ha danneggiato il porto e alcune imbarcazioni. Secondo il sito della CBs ci sarebber 4 dispersi. Nel 1964 a Crescent si registrarono decine di vittime per un altro tsunami.

HAWAII - Lo tsunami ha raggiunto le isole Hawaii con onde di 2-3 metri e secondo testimoni locali citati dalla Cnn l’acqua ha gia invaso le strade di alcune isole. Le primissime avvisaglie dello tsunami innescato dal sisma in Giappone hanno raggiunto pure le coste della California settentrionale. I residenti, preavvertiti dalle autorità, hanno iniziato a evacuare l’area, anche lungo la zona costiera dell’Oregon.

FILIPPINE - Onde anomale anche sulle coste delle Filippine. La prima onda anomala di 60 centimetri è arrivata a San Vicente, nella provincia di Cagayan, mentre l’ultima, di appena 30 centimetri è stata registrata alle 20, ora locale, a Baler, secondo quanto precisato dal responsabile dell’istituto nazionale di vulcanologia e sismologia, Renato Solidum. In previsione dello tsunami erano state evacuati circa 15 mila residenti dei villaggi costieri.

ISOLE CURILI - Alcune onde di debole intensità hanno raggiunto due isole dell’arcipelago delle Curili, dove quasi 11.000 persone sono state fatte sgomberare dopo il violento sisma. Lo ha riferito alla France presse un funzionario del centro per gli tsunami dell’isola Sakhalin. Una prima onda, di un metro di altezza, ha raggiunto l’isola di Shikotan, mentre una seconda, di 95 centimetri, ha colpito l’isola di Kunashiri. Le prossime “onde potrebbero essere più grandi”, ha detto la fonte. Le due isole colpite fanno parte delle Curili del Sud, contese da Russia ed il Giappone dal 1945. L’isola di Sakhalin, la più vasta e la più popolata, non è interessata dall’allarme tsunami, ha aggiunto la fonte.

TAIWAN - Le autorità hanno fatto sapere che non ci sono state onde anomale a causa del violento sisma che ha colpito oggi il Giappone. Stando a quanto riferito dalla Bbc, le operazioni di evacuazione hanno riguardato un numero ridotto di persone.

ISOLA DI PASQUA - Gli abitanti dell’isola di Pasqua, che si trova nel Pacifico a circa 3.600 km dalle coste del Cile, saranno evacuati in una zona ‘’a circa 45 metri sul livello del mare’’, per il rischio di uno tsunami nell’isolotto, che potrebbe arrivare verso le 17.55 ore locali, quasi l’una di notte in Italia. Lo hanno reso noto le autorita’ locali, precisando che l’evacuazione di circa 2 mila persone e’ stata ordinata quale misura preventiva, mentre le scuole sono state chiuse. ‘’La popolazione verra’ portata in una zona sicura e tranquilla’’, ha precisato Claudio Montenegro, responsabile della marina cilena nell’isolotto.