Tokyo, 16 marzo 2011 - Continua la lotta contro il tempo per salvare la centrale di Fukushima, dove il rischio di una catastrofe fa passare in secondo piano anche la forte scossa di terremoto registratasi a Tokyo. Un elicottero militare, che avrebbe dovuto scaricare acqua sul reattore numero tre dell’impianto, l’unico in cui si utilizza plutonio, dal quale da ore fuoriesce una fitta nube di vapore, è tornato indietro a causa del livello troppo elevato di radiazioni intorno al complesso.

A breve ci si riproverà con cannoni ad acqua, ma per capire cosa sta accadendo un drone messo a disposizione dagli Usa sorvolerà l’area. L’Aiea ha confermato danni "molto seri" nel nucleo di tre reattori (ma sono quattro quelli che hanno problemi) e il direttore dell’agenzia Onu, Yukuya Amano, domani farà una ricognizione sul posto per aiutare a gestire la crisi. A destare maggiore preoccupazione sono i reattori 3 e 4 dell’impianto.

Il commissario all’Energia dell’Ue, Guenther Oettingher, ha detto che le autorità nipponiche hanno perso il controllo della situazione e che nelle prossime ore potrebbero esserci "eventi catastrofici". La Francia considera "cruciali" le prossime 48 ore nella centrale e non esclude che, nel peggiore scenario, si tratti di un disastro più grave di Chernobyl. Gli Usa, che hanno fornito gli aerei senza pilota, impediranno al proprio personale di avvicinarsi a meno di 80 chilometri dal’impianto senza un’autorizzazione speciale.

E il responsabile della Commissione nucleare Usa, Gregory Jaczko, lancia l'allarme: le radiazioni intorno ai reattori dell’impianto di Fukushima in Giappone sono "letali". Durante un’audizioni alla Commissione Energia ha detto: "Sarebbe molto difficile per i lavoratori in loco avvicinarsi ai reattori". "Le dosi di radioattività potrebbero dimostrarsi letali in un breve periodo di tempo".

AGGRAPPATI A 50 EROI - C'è anche una storia di coraggio ed eroismo fra le macerie del Giappone. L'ultimo baluardo contro l'olocausto nucleare sono 50 tecnici rimasti nella centrale di Fukushima. Non ci sono pause, la tensione non scende mai da quattro giorni e quattro notti. La corsa contro il tempo è prima di tutto loro: mai come in questo caso, è questione di vita o di morte. Per bloccare la fusione dei noccioli dei reattori nucleari bisogna tenerealto il livello dell’ acqua, così da coprire le barre di uranio arricchito.

Gli altri 800 tra tecnici e soldati delle Forze di Autodifesa sono stati allontanati oggi, dopo una brusca crescita del livello di radioattivita’ nella centrale seguita a una nuova esplosione e a un incendio che hanno fatto anche decidere un’ampliamento della zona di evacuazione, fino a 30 km da Fukushima. Nella centrale restano solo loro, gli ultimi 50 eroi. E se anche loro fossero costretti ad abbandonare l'impianto, la fusione potrebbe non trovare più sotacoli sulla sua strada.

LA PROTEZIONE CIVILE - Roma più radioattiva di Tokyo. E’ la sorpresa delle analisi effettuate dalla squadra della Protezione civile italiana, composta da sei persone, giunta oggi nella capitale nipponica. I rilievi fatti dai tecnici - comunica l’ambasciata italiana - danno una radioattivita’ di fondo misurata sul tetto dell’ambasciata di 0.04 microsievert/ora. Per riferimento, il valore di radioattività ambientale tipico della città di Roma è di 0.25 microsievert/ora.

NUOVE SCOSSE - Nel frattempo, una forte scossa di magnitudo 6 è stata avvertita nella parte orientale di Tokyo, dove non ha causato né vittime né danni: secondo i dati forniti dall’Agenzia Meteorologica giapponese l’epicentro era localizzato al largo della prefettura di Chiba, a una profondità di appena 10 chilometri, ma non è stato dichiarato alcun allarme tsunami.

IMPERATORE AKIHITO - In una rarissima apparizione in diretta televisiva l’imperatore del Giappone, Akihito, si è rivolto attraverso gli schermi ai sudditi, affermando di pregare per la Nazione e per il bene di coloro che sono stati colpiti dal terremoto e dal conseguente ‘tsunamI' di una settimana fa. Il monarca nipponico ha quindi aggiunto di essere "profondamente preoccupato" per la crisi in corso nella centrale nucleare di Fukushima 1, e ancor più per la "natura imprevedibile" di quanto vi sta accadendo.

"Auspico sinceramente che si riesca a evitare che la situazione peggiori ulteriormente", è stato il suo accorato commento. "Il numero delle persone uccise sta crescendo di giorno in giorno", ha quindi osservato Akihito, "e nemmeno sappiamo quante siano state le vittime". "Io - ha sottolineato -, prego per la salvezza di quante più persone possibile".

IL BILANCIO - Il bilancio s’aggrava sempre più. Secondo i dati diffusi oggi dal dipartimento di Polizia, tra morti e dispersi si è arrivati vicini a quota 12mila. Alle 16 locali (8 del mattino in Italia), erano registrati 3.771 morti tra Tokyo e altre 11 prefetture. I dispersi, in sei prefetture, erano 8.181. I feriti, tra Tokyo e altre 16 prefetture, 2.218.

Ma secondo le autorità locali citate dalla Kyodo, sono probabilmente almeno 20mila le persone disperse nella prefettura nord-orientale di Miyagi in seguito al sisma e allo tsunami che hanno devastato il Giappone venerdiì.

EMERGENZA: TROPPI MORTI - A Ishinomaki, una delle città più devastate dal terremoto e dallo tsunami, su una popolazione di 160mila persone le autorità locali temono un bilancio di 10mila morti e il problema ora, oltre ai soccorsi da assicurare ai sopravvissuti, è dove mettere i morti.

In Giappone, per i defunti, è pratica diffusa la cremazione. Ma le strutture, in una situazione di emergenza totale, sono carenti. "La nostra città - spiega il vice sindaco Etsuro Kitamura al Guardian - dispone di un solo crematorio, che può trattare fino a 18 corpi al giorno. Se i morti sono effettivamente 10mila, ci vorranno 500 giorni per cremarli tutti". Per far fronte alla prima emergenza, le scuole locali sono state adibite a obitori. Ma nonostante le basse temperature, i corpi non potranno essere conservati li’ ancora a lungo e le autorita’ locali stanno prendendo in considerazione la possibilita’ di sepolture comuni.

La preoccupazione immediata, tuttavia, è per i vivi, che sono disperatamente a corto di cibo e carburante. Il governo centrale ha inviato truppe e si è impegnato ad inviare altri volontari e provviste alimentari. Ma le operazioni di soccorso non sembrano bastare. "Quello che ci è stato dato finora non e’ abbastanza - ha detto Kitamura -  I nostri bisogni sono enormi. Le persone hanno perso le loro case, hanno bisogno di tutto...".

MERCATI - Buone notizie invece per la Borsa: Tokyo ha chiuso in forte rialzo del 5,68%, con gli investitori che si sono affrettati ad acquistare i titoli a prezzi stracciati all’indomani della perdita storica di oltre il 10% causata dalla crisi nucleare. Le azioni della Tepco, che gestisce la centrale di Fukushima, hanno perso oggi il 24,57%, dopo aver ceduto il 42,4% nelle due sedute precedenti.