Abidjan, 1 aprile 2011 - Dalla mezzanotte scorsa furiosi combattimenti sono in corso a Cocody, quartiere residenziale nella parte nord di Abidjan dove si trova la residenza ufficiale di Laurent Gbagbo, presidente uscente della Costa d’Avorio: le forze fedeli al suo avversario, l’ex premier Alassane Ouattara, dopo aver conquistato anche la sede della televisione di Stato hanno infatti lanciato l’assalto alla roccaforte di Gbagbo, difesa dalle unità di elite della Guardia Repubblicana e dei commando chiamati ‘Cecos’.

"La residenza di Gbagbo è sotto attacco", ha confermato Patrick Achi, portavoce del governo ‘parallelo' nominato da Ouattara, unico candidato riconosciuto dalla comunità internazionale quale legittimo vincitore del ballottaggio presidenziale del 28 novembre scorso. «C’è resistenza, ma è sotto attacco».

Diversi testimoni oculari dal canto loro hanno riferito che intorno al complesso «c’è un’intensa sparatoria, stanno aprendo il fuoco in quattro o cinque direzioni diverse, arriva di continuo un sacco di gente». Sembra infatti che i miliziani di Ouattara di ora in ora accorrano in massa ad appoggiare i compagni sul teatro di quella che potrebbe essere la battaglia finale per il potere nel Paese africano.

«Abbiamo visto un corteo di due-tremila persone a piedi dirigersi verso la residenza, seguite da decine di veicoli a fari accesi», hanno raccontato alcuni abitanti della zona.

Insomma, il Presidente ivoriano Laurent Gbagbo potrebbe cadere “nel giro di poche ore” dopo la defezione del suo capo di Stato maggiore. “Anche se si intensifica la lotta - ha detto un diplomatico occidentale al Times - i sostenitori di Gbagbo stanno valutando le tre d: sconfitta (defeat), diserzione (desertion) e defezione (defection). Potrebbe finire tutto nel giro di poche ore”.

Ieri, il capo di Stato maggiore Philippe Mangou ha abbandonato il regime di Laurent Gbagbo, rifugiandosi nell’ambasciata sudafricana in Costa d’Avorio con la moglie e i cinque figli. Le autorità sudafricane hanno fatto sapere di averlo accolto per “ragioni umanitarie”. La defezione di Mangou ha incoraggiato altri a lasciare le file del Presidente uscente; stando a quanto scrive oggi il Times almeno altri due ufficiali di alto grado avrebbero lasciato le forze armate.

“Appena ho sentito di Mangou, sono andato a casa e ho indossato abiti civili”, ha detto un soldato al quotidiano britannico. Le forze del Presidente Alassane Ouattara, che controllano il nord del Paese, hanno lanciato nei giorni scorsi un’offensiva nel sud, cuore del regime di Gbagbo. Preso il controllo della capitale Yamoussoukro, le forze di Ouattara si sono dirette ad Abidjan, dove stanotte ci sono stati scontri con armi pesanti.