Tokyo, 13 aprile 2011 - La zona circostante la centrale nucleare di Fufushima Daiichi potrebbe non essere più abitabile per i prossimi 20 anni. Questa la conclusione cui è arrivato il governo del premier Naoto Kan, secondo quanto riferito dall’agenzia Jiji Press che cita Kenichi Matsumoto, consigliere speciale del governo. Matsumoto ha proposto l’allestimento di una "città ecologica" che accolga fino a 10mila sfollati all’interno della provincia di Fukushima.

LA DISMISSIONE DELLA CENTRALE - Lo smantellamento dei reattori 5 e 6, non coinvolti nella crisi della centrale di Fukushima, è "da decidere dopo aver ascoltato i residenti dell’area". Lo ha detto Hidehiko Nishiyama, portavoce dell’Agenzia nipponica per la sicurezza nucleare. All’indomani della decisione di rialzare il grado della gravità della crisi nucleare, da 5 a 7, il massimo livello che è lo stesso di Cernobyl, il Giappone potrebbe 'salvare' la parte ancora utilizzabile della centrale, malgrado il premier Naoto Kan abbia detto nelle scorse settimane che il "decomissionamento" era nel futuro dell’impianto.

Il punto importante, ha spiegato, è "la questione dei lavoratori che si troverebbero a operare accanto ai 4 reattori" che stanno avendo problemi e devono essere messi in sicurezza: "Anche di tutto questo dovremo tenerne conto", ha concluso. Nel pomeriggio, Masataka Shimizu, il numero uno della Tepco, il gestore dell’impianto, aveva spiegato in una conferenza stampa che non era "ancora deciso il destino di reattori 5-6".

NUOVE SCOSSE - Intanto la terra non smette. Due forti terremoti si sono registrati nella giornata odierna: il primo, di magnitudo 5.8 della scala Richter, alle ore 10.08 locali (le 3.08 in Italia), con epicentro nella prefettura di Fukushima, lungo la fascia costiera Hamadori; il secondo, di magnitudo 6.1, è stato registrato le 5.57, (le 21.57 ora italiana), a una profondità di 11,2 chilometri, 190 chilometri a est dell’isola di Morioka on Honshu.

TEPCO, AVVIATO STUDIO INDENNIZZI - La Tepco "risponderà in modo sincero alla richiesta di indennizzi di quanti sono direttamente colpiti dalla crisi" della centrale di Fukushima, anche in funzione dei bisogni ‘’del futuro". Lo ha detto il numero uno della compagnia, Masataka Shimizu, in una conferenza stampa presso il quartier generale di Tokyo, affermando che Tepco ha iniziato a elaborare piani compensativi per i danni causati.

‘’Su Fukushima continuerò a collaborare con governo e autorità locali e lo farò al meglio per portare la situazione sotto controllo", ha aggiunto il manager, al lavoro da pochi giorni dopo un ricovero in ospedale per stress. Shimizu ha anche respinto l’ipotesi di dimissioni osservando che ‘’la compagnia e’ attualmente nella situazione piu’ critica e difficile dalla sua fondazione: in questo momento il mio compito e’ mettere sotto controllo la centrale, aiutare le persone costrette ad evacuare e dare garanzie sulla fornitura di elettricità".

MORTI NEI RIFUGI - Lo tsunami che l’11 marzo scorso ha colpito il nordest del Giappone ha travolto o inondato oltre cento punti di raccolta allestiti o indicati dalle autorità locali alla popolazione come rifugi su cui convergere in caso di pericolo. Secondo quanto riferisce l’agenzia Kyodo News, molte persone sarebbero dunque morte dopo aver raggiunto i luoghi considerati sicuri. L’onda anomala ha investito 101 siti di evacuazione nelle prefetture di Iwate, Miyagi e Fukushima.

A Minamisanriku, nella prefettura di Miyagi, sono stati colpiti 31 degli 80 rifugi, la maggior parte semplicemente trascinati via dall’acqua. A Onagawa 25 rifugi erano stati allestiti ad un’altezza di sei metri rispetto al livello del mare, ma 12 di questi sono stati raggiunti dall’onda.

RIAPRE L'AEROPORTO DI SENDAI - L’aeroporto di Sendai ha riaperto oggi grazie alla risistemazione a tempo di record dei danni del potente tsunami generato dal terremoto dell’11 marzo. Lo scalo del capoluogo della prefettura di Miyagi ha per ora solo voli domestici, ma e’ un chiaro segnale degli sforzi per un ritorno alla normalità, nel mentre tutta l’area residenziale intorno e’ irriconoscibile, cancellata dall’onda anomala. A Sendai, a fine mese, è atteso un altro evento importante: il ripristino della metropolitana.

TOYOTA CHIUDE PROVVISORIAMENTE IMPIANTI IN EUROPA - Il colosso automobilistico nipponico ‘Toyota' ha annunciato la temporanea chiusura di cinque dei propri impianti di assemblaggio in Europa, per un periodo compreso fra la fine di aprile e gli inizi di maggio: il provvedimento è stato motivato dall’azienda con le insufficienti forniture di pezzi da montare, a loro volta provocate dalla grave crisi in Giappone, sulla scia del terremoto dell’11 marzo scorso e del devastante ‘tsunamI' che ne fu generato. Gli stabilimenti interessati sono quelli di Burnaston e di Deeside in Gran Bretagna, di Valenciennes in Francia, di Jelcz-Laskowice in Polonia e di Adazapari in Turchia; i giorni di chiusura saranno il 21 e 22 aprile, poi dal 25 del mese al 29, e infine il 2 maggio.