Londra, 2 maggio 2011 - Il raid al compund di Osama Bin Laden è stato raccontato in diretta su twitter: un exploit inconsapevole, per la verità, ma che ha reso l’autore, un programmatore di computer pakistano, una vera celebrità.

Sohaib Athar, che ‘twitta’ con il nome di ‘reallyvirtual’, abita a 250 metri dalla villa-fortezza di Bin Laden; e ha iniziato l’invio dei messaggi all’una di notte (ora pakistana), lamentandosi del fastidioso frastuono degli elicotteri sopra la sua testa (“un evento raro”, ha commentato). Il messaggio e’ stato seguito in rapida successione da una serie di tweets.

Prima il rompersi di una finestra: “Spero non sia l’inizio di qualcosa di brutto”, ma sta accadendo qualcosa di strano -ha riflettuto- “perche’ i talebani non hanno elicotteri e stanno dicendo che non sono ‘nostri’”. Poi l’elicottero distrutto: “La gente dice che non aveva un problema tecnico ed e’ stato abbattuto”, ha commentato perplesso.

Infine, ha dato la notizia che i soldati avevano accerchiato il luogo dell’incidente e iniziato la perquisizione e che forse i due elicotteri in azione (uno dei quali distrutto) erano “stranieri”. Ma solo quando il giovane si e’ svegliato, al mattino, ha scoperto, leggendo Twitter, l’annuncio del presidente, Barack Obama; e ha collegato il putiferio a cui aveva assistito con il blitz. Ed ecco, dunque, il tweet finale, alle 10 di mattina ora locale: “Uh Uh, ma allora sono io il ragazzo che ha dato in diretta il raid su Osama senza saperlo”.

Dopo che i suoi messaggi venivano erano stati diligentemente “ri-tweettati” da altri utenti, il giovane e’ stato sommerso da e-mail e richieste di interviste; e il numero di persone che hanno cominciato a seguire i suoi messaggi e’ schizzato a 15mila. Ma Athar mantiene i piedi per terra: si descrive semplicemente come un “twitter” che era sveglio quando e’ cominciata l’azione: “Beata ignoranza”.