Islamabad, 1 giugno 2011 -  Syed Saleem Shahzad, collaboratore di Adn Kronos International e della Stampa, e’ stato ucciso, probabilmente vittima dell’intrigo che tiene insieme i miliziani di al Qaeda e gli 007 pachistani.

Era segnata da diversi giorni la sorte del giornalista che aveva sollevato il coperchio di un vero e proprio verminaio nelle forze armate pachistane e, di conseguenza, confermato i sospetti americani sulle collusioni di ambienti militari di Islamabad con l’organizzazione di Osama bin Laden.

Riportando su Asia Times on line, di cui era caporedattore, i retroscena dell’attacco alla base navale di Karachi il 22 maggio scorso, Saleemm Shahzad rivelo’ la presenza di una quinta colonna di al Qaeda tra i militari. L’assalto alla base, rivendicato dai talebani come una rappresaglia all’uccisione dello Sceicco del terrore, sarebbe stato in realta’ la vendetta contro l’arresto di diversi militari legati all’organizzazione terrorista.

I servizi segreti pachistani -o, almeno, quella consistente branca che non ha mai rotto i propri legami con i talebani armati- lo odiavano. “L’altro giorno e’ venuto nel nostro ufficio”, ha raccontato Ali Dayan Hasan, esponente di Human Rights Watch per il sud asiatico, “e ci disse che l’Isi lo minacciava e che se qualcosa gli fosse accaduto, avremmo dovuto informare la stampa di queste minacce”. Il premier, Yousuf Raza Gilani, ha promesso un’inchiesta.

Il cadavere del reporter e’ stato trovato nella sua auto a Sarai Alamgir, a circa 150 chilomteri da Islamabad. Sul suo corpo c’erano segni di tortura. Syed aveva 40 annni e lascia una moglie e tre figli. Era stato rapito ieri nel pieno centro della capitale pachistana.

Era atteso nella sede di una tv locale per un’intervista ma non e’ mai arrivato. Qualche ora dopo il suo sequestro la commissione Diritti umani del Pakistan aveva espresso preoccupazione, collegando la sua sparizione a reportage definiti “molto scomodi”.

Si sperava, pero’, che Syed potesse riuscire a salvarsi la vita, come accadde nel 2006, quando fu arrestato e poi rilasciato dai talebani dell’Helmand afghano, che lo avevano scambiato per una spia. Questa volta, purtroppo, non e’ andata cosi’, e ai familiari e’ toccato riconoscere il corpo del proprio caro.

"TORTURATO A MORTE" - Syed Saleem Shahzad è stato torturato a morte. Lo riferiscono i medici che hanno praticato l’autopsia sul cadavere. “La causa della morte è la tortura. Ci sono numerosi segni di tortura sul suo corpo e sul viso”, ha dichiarato il dottor Ashok Kumar, dell’Istituto pachistano di scienze mediche, senza fornire ulteriori dettagli. Un altro medico ha riferito di aver trovato il polmone e il fegato in pessime condizioni.

Il corpo senza vita di Shahzad è stato ritrovato ieri dalla polizia pachistana vicino alla sua auto, in prossimità di Sara e Alamgir, a circa 150 chilometri dalla capitale. Shahzad lavorava per l’agenzia dal 2004. Secondo il quotidiano pachistano “Dawn”, Shahzad recentemente aveva scritto un articolo per Asia Times Online nel quale affermava l’esistenza di legami tra la “elementi incontrollati” delle Forze armate e Al-Qaida. Nel novembre 2006 era stato rapito dai talebani nella provincia di Helmand, in Afghanistan, e poi rilasciato.

Il ministro dell’Interno, Rehman Malik ha annunciato di aver ordinato un’inchiesta e di aver offerto una taglia di 20.000 euro a chi fornirà informazioni utili sugli assassini di Shahzad.

AMNESTY: "INDAGATE SUI SERVIZI" - Amnesty International ha sollecitato le autorità del Pakistan a indagare anche sui servizi di sicurezza e d`intelligence, in relazione al sequestro e alla morte del giornalista Saleem Shahzad, il cui corpo è stato rinvenuto oggi nel nord-ovest del paese, pare con evidenti segni di tortura.
Shahzad, collaboratore di Adnkronos e della Stampa, era scomparso domenica 29 maggio, due giorni dopo aver pubblicato un articolo su un attacco terroristico contro una base della Marina pachistana e indicato possibili legami tra ufficiali della Marina e al-Qaeda.

“I servizi d`intelligence pachistani sono fortemente sospettati di essere coinvolti in numerose uccisioni di attivisti, avvocati e giornalisti”, ha dichiarato Sam Zarifi, direttore del Programma Asia e Pacifico di Amnesty International. “Dalle prime informazioni su questo caso, pare sia in atto un`allarmante espansione delle operazioni `uccidi e disfati del corpo` già viste nella provincia del Balucistan”.

Dal luglio 2010, Amnesty International ha documentato la scomparsa di almeno 100 tra attivisti, giornalisti, avvocati e insegnanti nel Balucistan. I familiari delle vittime hanno spesso accusato i servizi di sicurezza e d`intelligence.

CONDANNA USA - Il segretario di Stato Usa, Hilalry Clinton, ha condannato l’omicidio di Syed Saleem Shahzad, il corrispondente in Pakistan dell’agenzia di stampa italiana Adnkronos International (Aki), scomparso da domenica scorsa. “Gli Stati Uniti condannano in modo fermo il sequestro e l’assassinio del giornalista Syed Saleem Shahzad”, scrive Clinton in un comunicato. “Il suo lavoro sulle questioni di terrorismo e di servizi ha messo in luce i problemi che l’estremismo pone alla stabilità del Pakistan”, sottolinea, aggiungendo che Washington apprezza l’annuncio dell’apertura di un’inchiesta sull’omicidio.