Yafran (Libia), 6 giugno 2011 - Importante successo militare dei ribelli libici, che hanno strappato alle forze fedeli al regime di Muammar Gheddafi la cittadina di Yafran, 70 chilometri a sud-ovest di Tripoli. A darne notizia sono state fonti giornalistiche presenti sul posto, secondo cui nella zona non si vedono piu’ truppe governative.

Le stesse fonti hanno raccontato che gli insorti sono entrati a Yafran sventolando la vecchie bandiere tricolori della Libia pre-Gheddafi e che ritratti e cartelli con l’effigie del Colonnello sono stati distrutti. In realta’ il centro della citta’ era caduto in mano agli oppositori gia’ giovedi’ scorso, ma altri quartieri erano rimasti presidiati dai lealisti. Si tratta di una delle localita’ piu’ vicine alla capitale tra quelle controllate dai rivoltosi in Tripolitania.

"NATO NON AVRA' UN RUOLO PRIMARIO NELLA TRANSIZIONE" -  "Gheddafi ha perduto la sua stretta sulla maggior parte del paese e sembra isolato a casa sua come all’estero",  Con queste parole, il segretario generale dell'Alleanza Fogh Rasmussen, ha voluto sottolineare che Gheddafi "non ha molto tempo davanti a sè". 

Ora ha inizio una nuova fase, quella in cui il popolo libico può cominciare a pianificare il proprio futuro verso una società libera e democratica, lasciandosi alla spalle il regime di paura.

E in questa fase di transizione, la Nato non giocherà ‘’un ruolo primario’’. ‘’Spetta al popolo libico forgiare il proprio futuro’’, ha precisato Rasmussen, ma la comunita’ internazionale - ha ribadito - deve cominciare a preparasi al dopo Gheddafi. La Nato comincerà a farlo mercoledi’ e giovedi’ a Bruxelles, nella riunione dei ministri della Difesa degli alleati".