Montreal, 7 giugno 2011 - Mentre restano misteriose le cause che hanno scatenato l'epidemia di batterio killer - proprio ieri gli ultimi 'imputati, i germogli di soia, sono stati scagionati - dal Canada arriva la notizia del  primo caso sospetto di infezione da batterio Ehec.

 “L’Ontario ha un caso sospetto di E.coli legato all’epidemia in Europa”, ha dichiarato in un comunicato Arlene King, responsabile sanitario della più popolosa fra le province canadesi. L’uomo ha viaggiato di recente in Germania dove ha consumato prodotti alimentari locali. Per analisi mediche definitive sono necessari ancora alcuni giorni, precisano i sanitari, ma i test preliminari “confermano la presenza di una tossina compatibilie con l’epidemia europea”.

In America del Nord sono stati già registrati sei casi sospetti di infezione. In Europa sono decedute 22 persone a causa del batterio killer, 21 delle quali in Germania. La causa non è stata ancora individuata.

OSPEDALI TEDESCHI PROSSIMI AL COLLASSO - Ormai è allarme rosso per gli ospedali tedeschi. Il numero dei pazienti ricoverati per l’infezione da batterio Ehec continua ad aumentare e le cliniche faticano a stare al passo con le richieste, tanto da un punto organizzativo che finanziario.

La Società Ospedaliera tedesca - scrive lo Spiegel online - esige un sostegno finanziario consistente per poter far fronte all’emergenza, mentre le critiche rivolte al governo per la gestione della crisi sanitaria diventano sempre più feroci. “Mi rivolgo alla classe politica di fronte all’epidemia del batterio Ehec per chiedere di revocare i tagli alle spese ospedaliere”, ha detto il presidente della Società, Geriog Baum, alla Rheinisce Post.

L’epidemia dimostra come sia necessario mantenere sempre una capacità minima di posti letto e personale sanitario negli ospedali: “Attualmente le cliniche stanno facendo di tutto per assicurare l’assistenza sanitaria, senza sapere se le loro prestazioni saranno alla fine rimborsate dalle casse malattia”. In Germania sono morte finora 22 persone a causa del batterio Ehec. La fonte dell’infezione non è stata ancora individuata.

IL MINISTRO ROMANO - "Non credo che stiano gestendo al meglio questa emergenza". Così il ministro dell’agricoltura Saverio Romano, risponde a chi gli chiedeva un giudizio su come la crisi sia stata finora gestita. "Si tratta - ha aggiunto Romano - di una regione della Germania che è fortemente autonoma che negli ultimi tempi ha beccato tre disastri: la cosiddetta mozzarella blu, la diossina animale e oggi l’E.coli".

EXPORT RECORD DALL'EGITTO - Sta conoscendo una vera e propria impennata l’export egiziano di verdura, frutta e ortaggi verso l’Europa, in seguito al diffondersi nel continente del nuovo ceppo di Escherichia Coli, il batterio ‘killer’ che ha creato panico tra i consumatori dell’Ue. Le autorita’ del Cairo si aspettano che la cautela verso gli ortaggi prodotti in Europa faccia crescere l’export egiziano di almeno due miliardi di sterline, circa 230 milioni di euro.

"Ci aspettiamo per quest’anno un export di cinque miliardi di sterline, contro i tre miliardi dello scorso anno", ha detto Sherif al-Beltagy, presidente del Consiglio egiziano per l’export agricolo, citato dal sito di al-Masry al-Youm. Beltagy ha precisato che gia’ oggi l’Europa e’ il principale mercato di sbocco della frutta e della verdura prodotte in Egitto, seguita dai paesi arabi e dal sud-est asiatico.