NEW YORK, 20 giugno 2011 – L’hanno definita la ‘rivoluzione dei domini’. Le autorita’ internazionali del web riunite a Singapore per il meeting annuale segnano una svolta storica per il mondo di internet votando all’unanimita’ la liberalizzazione per i suffissi dei siti.

Dal prossimo gennaio online non ci saranno piu’ solo ‘.com’, ‘.it’ o ‘.net’, ma potranno essere utilizzate come estensione quasi tutte le parole, compresi vocaboli arabi o cinesi. Il primo via libera, secondo i vertici dell’Icann – l’Internet Corporation for Assigned Name and Numbers – sara’ per citta’ e aziende: in questo modo le grandi compagnie come ad esempio General Motors potranno acquistare al prezzo di 185.000 qualsiasi sito con suffisso ‘gm’, come per esempio ‘cars.gm’. “La decisione odierna apre le porte ad una nuova era”, ha commentato Peter Dengate Thrush, dal 2007 alla guida dell’ente che gestisce i domini internet. Un trionfo personale per il CEO di Icann, che da tempo puntava sulla liberalizzazione, la cui approvazione era sempre stata rimandata per timore di incorrere in una violazione delle leggi in vigore su marchi e brevetti.

“Questa innovazione permettera’ alle compagnie di controllare meglio il proprio marchio – ha detto l’amministratore delegato di Melbourne IT Theo Hnarakis - e risolvera’ il problema di sovrautilizzo dei suffissi piu’ comuni, come per esempio ‘.com’, che ha 94 milioni di siti registrati”.

Immediate le critiche degli scettici, che ritengono “piu’ che sufficienti i domini attuali” e accusano la nuova politica espansionista di mettere il web a rischio di nuovi abusi della proprieta’ intellentuale.

Le applicazioni potranno essere presentate a partire dal 12 gennaio 2012, seguendo un processo piuttosto rigido, che dovra’ garantire all’Icann la solidita’ tecnica e finanziaria del dominio, oltre il diritto dell’azienda o del gruppo ad utilizzarlo.