Washington, 28 giugno 2011 - Licenziata perché si è rifiutata di togliersi il velo, una giovane islamica americana ha fatto causa ad una catena di negozi di abbigliamento accusandola di discriminazione. E' successo - si legge sul sito di Foxnews - a San Mateo, in California, dove Hani Khan, 20 anni, al momento di essere assunta aveva chiesto di poter indossare il suo hijab, il velo corto che lascia il viso scoperto che ormai e' diventato una normalita' nell'America multiculturale.

Il manager le aveva dato l'autorizzazione a patto che il velo fosse "in tinta" con i colori della compagnia. Nonostante questo, quattro mesi dopo la commessa ha ricevuto la richiesta dall'ufficio personale di togliersi il velo e, di fronte al suo rifiuto, e' scattato il licenziamento.

La ragazza, sostenuta dalle organizzazioni per i diritti della comunita' islamica d'America, ha cosi' fatto causa alla catena di negozi, Abercrombie & Fitch, che in passato ha dovuto affrontare altre cause, da parte di dipendenti ispanici ed asiatici, che contestavano regole di abbigliamento ispirate, a detta dei ricorrenti, ad un'immagine "troppo bianca".

"Sono cresciuta in questo paese dove il Bill of Rights garantisce la liberta’ di religione e quindi mi sono sentita tradita - ha detto la Khan, che studia scienze politiche - il mio e’ un ricorso tutto di principio per tutelare la liberta’ di esprimere liberamente la propria religione e il diritto al lavoro”. Da parte sua la compagnia si e’ difesa affermando di seguire regole anti-discriminazione e rispettare la legge riguardo alle “ragionevoli manifestazioni religiose”.