Mosca, 13 luglio 2011 - Pugno di ferro contro i pedofili. E' lo stesso presidente russo Dmitri Medvedev a chiedere alla Duma, il ramo basso del parlamento, una serie di emendamenti al codice penale che inaspriscono le pene per i crimini sessuali contro i minori di 14 anni, prevedendo anche la castrazione chimica volontaria (tramite un’iniezione con blocca l’azione ormonale). Lo riferiscono le agenzie.

Gli abusi sessuali - diffusissimi in Russia - saranno puniti sempre con il carcere, con maggiori limiti alla liberazione anticipata: scontata la pena, gli autori di tali reati saranno sottoposti ad un test psichiatrico obbligatorio al termine del quale la corte, in caso di valutazione medica negativa, prospettera’ all’interessato la scelta tra le misure restrittive di carattere medico (la castrazione chimica ma anche il ricovero in ospedale psichiatrico) o la remissione in liberta’ ma con la spada di Damocle dell’ergastolo in caso di recidiva. Resta pero’ un problema, se gli emendamenti saranno approvati: non ci sono, almeno per ora, i fondi statali per la castrazione chimica. I difensori dei diritti umani hanno ammonito sul rischio del ricovero psichiatrico.