Damasco, 31 luglio 2011- E’ salito ad almeno 136 il numero dell vittime della sanguinosa repressione condotta dalle forze di sicurezza siriane in varie città del Paese nel corso delle ultime ore: lo hanno reso noto le organizzazioni siriane per i diritti umani. Ad Hama in particolare, nel centro del Paese, le forze di sicurezza con l’appoggio di mezzi corazzati hanno perpetrato una strage, uccidendo almeno un centinaio di civili; altre cinque persone sono state uccise nella vicina Homs durante una manifestazione di solidarietà, ed altre due a Sourane.

 

Nell’est del Paese, 19 manifestanti sono stati uccisi a Deir Ezzor e uno a Boukamal, mentre altre sei persone sono morte nella località meridionale di Harak; infine, tre manifestanti sono stati uccisi nella provincia nordoccidentale di Idleb.

 

L'APPELLO DI FRATTINI: CESSATE LE OSTILITA' - “Rivolgo un forte appello per la cessazione immediata delle violenze contro i civili”. E’ questo l’appello che il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha rivolto al governo siriano. Lo rende noto il ministero degli Esteri in un comunicato.

 

Il titolare della Farnesina - prosegue la nota - ha condannato duramente “questo ulteriore orribile atto di repressione violenta contro i manifestanti che protestano da giorni in maniera pacifica”. Il Ministro Frattini ha infine auspicato che in Siria si possa giungere ad una soluzione della crisi, che deve essere trovata attraverso l’attuazione delle riforme da parte del governo e tramite l’avvio di un dialogo inclusivo con l’opposizione, conclude il comunicato.

 

Al Tg Frattini ha poi detto di aver chiesto alle Nazioni Unite "una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza per prendere una posizione molto ferma" 

 

Dalla Farnesina si apprende inoltre che su istruzioni del ministro degli Esteri l’ambasciatore italiano in Siria, Achille Amerio, è stato richiamato dalle ferie e fatto rientrare a Damasco, per seguire la situazione dopo l’inasprimento della repressione. 

 

GLI STATI UNITI - Barack Obama è sconvolto dall’orrore della sanguinosa repressione del regime siriano. Il presidente americano ha deciso di rafforzare gli sforzi per isolare Bashar al-Assad, che sta ricorrendo "alla tortura, alla corruzione e al terrore". In una dichiarazione Obama ha reso omaggio ai manifestanti scesi in piazza, definendoli "coraggiosi", e artefici del cambiamento che porterà la Siria "ad essere un posto migliore quando la transizione democratica sarà realizzata".

 

IL PARLAMENTO UE - "L’invasione militare di Hama e l’uso di armi contro civili innocenti non possono essere giustificate in alcun modo": così il presidente del Parlamento Ue, Jerzy Buzek, ha condannato le violenze in Siria. "Il regime siriano e i militari devono capire che hanno fatto il loro tempo: il massacro deve finire ora, e il regime deve avviare la transizione", ha concluso Buzek in un comunicato.

 

FRANCIA: FERMARLI SUBITO - Il ministro degli Esteri francese Alain Juppè ha condannato “con la più estrema fermezza” il perseguimento della repressione in Siria “particolarmente inaccettabile alla vigilia del Ramadan”. “Ora più che mai - dichiara il ministro in una nota - la Francia si augura che il Consiglio di sicurezza dell’Onu si assume le sue responsabilità esprimendosi con forza e sicurezza, coma ha fatto a più riprese il Segretario generale”. Parigi “esprime la sua viva preoccupazione rispetto alle operazioni condotte oggi dall’esercito ad Hama, a Deir Ez Zoor e a Abu Kamal, che hanno già fatto oltre 100 vittime”, ha detto ancora Juppè. “I responsabili politici, militari e della sicurezza siriani devono sapere, ora più che mai, che dovranno rendere conto delle loro azioni”, è scritto ancora nella nota.

 

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