Roma, 24 agosto 2011 - La Farnesina comunica che quattro giornalisti italiani sono stati sequestrati in Libia. L’Unità di Crisi della stessa Farnesina sta cercando di ricostruire nel dettaglio le circostanze nelle quali si è verificato il sequestro e sta esplorando tutti i canali utili per la soluzione più rapida possibile della vicenda.

I reporter rapiti sono Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera, di Domenico Quirico della Stampa e di Claudio Monici di Avvenire. Proprio a quest'ultimo sarebbe stato consentito di mettersi in contatto col suo giornale e ha detto: "Stiamo bene". Il Corsera riferisce, invece, di non aver avuto nessun contatto coi giornalisti rapiti.

LA TELEFONATA - I colleghi di Claudi Monici hanno raccontato che la telefonata del giornalista rapito è durata cinque minuti. "Ci ha detto: 'Ci hanno malmenati, ma stiamo bene: avvisate le famiglie'. Voce ferma, non trafelata. Sono stati rapinati di tutto, non hanno più i loro cellulari. Il sequestro è stato opera di banditi comuni che li hanno consegnati poi nelle mani dei lealisti".  

CHIRICO CONTATTA LA FAMIGLIA - Domenico Quirico della Stampa, uno dei 4 giornalisti italiani rapiti in Libia, ha potuto chiamare a casa per confermare che stanno bene. Lo riferiscono colleghi del giornalista via Twitter. Gli altri colleghi sono Claudio Monici di Avvenire e i due inviati del Corriere della Sera, Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina.

"SONO A TRIPOLI" - Si trovano in un appartamento a Tripoli, tra Bab Al-Aziziya e l’Hotel Rixos i reporter italiani rapiti. Non quindi, come inizialmente era filtrato, in una casa in mezzo alla campagna. Lo ha detto il console di Bengasi Guido De Sanctis, dopo essere riuscito a mettersi in contatto con uno dei giornalisti. Gli inviati "stanno bene" e hanno fatto sapere, nella telefonata, che al termine del Ramadan "sono stati anche rifocillati con cibo e acqua".

Dall’appartamento, ha aggiunto, si vede un noto centro commerciale di proprietà della figlia di Gheddafi.

CONTATTO FRATTINI-CONSOLATO BENGASI - Al giornalista di Avvenire è stato permesso di fare più di una telefonata. E questa circostanza, oltre al buon trattamento ricevuto dai nostri connazionali, ha spiegato ancora il console De Sanctis, "viene interpretata come un buon segno". Ora, ha aggiunto, si sta valutando come agire. Intanto, informato del sequestro dei 4 giornalisti presi in ostaggio, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, si mantiene uno stretto contatto con il Rappresentante italiano presso il CNT a Bengasi, che ha raggiunto telefonicamente uno di loro ricevendo rassicurazioni circa le condizioni di salute in cui si trovano. Lo riferisce una nota della Farnesina, precisando che L’Unità di Crisi sta cercando di ricostruire nel dettaglio le circostanze nelle quali si è verificato il sequestro e sta esplorando tutti i canali utili per la soluzione piu’ rapida possibile della vicenda.

UE: LIBERI SUBITO - ‘’Siamo molto preoccupati’’ per le notizie relative al rapimento dei giornalisti italiani e ‘’chiediamo il loro immediato rilascio’’. Questo è il commento raccolto da Michael Mann, il portavoce dell’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e la Sicurezza Catherine Ashton in relazione al rapimento dei quattro giornalisti italiani avvenuto in Libia.

L'ASSALTO - Secondo fonti di SkyTg24, sarebbero stati fermati da criminali comuni mentre stavano dirigendosi verso la città di Zawiya, centro della Libia nord-occidentale a 50 km da Tripoli. Dopo aver ucciso il loro autista, i criminali li avrebbero consegnati nelle mani delle milizie di Gheddafi.

 

REAZIONI

NAPOLITANO - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sta seguendo da vicino l’evolversi della situazione creatasi dopo il rapimento in Libia dei quattro giornalisti italiani. Il Capo dello Stato si tiene costantemente informato e in contatto con l’Unita’ di crisi della Farnesina.

PALAZZO CHIGI - La presidenza del Consiglio, in continuo contatto con la Farnesina, segue di minuto in minuto la vicenda dei quattro giornalisti italiani in Libia.

APPELLO UE - “Auspichiamo che i giornalisti italiani rapiti siano rilasciati sani e salvi il prima possibile”. E’ l’appello lanciato dall’Ue per bocca del portavoce dell’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza comune Catherine Ashton.

Il rapimento dei quattro cronisti italiani in Libia “e’ una notizia davvero molto preoccupante”, ha sottolineato Michael Mann, ricordando che per Bruxelles i giornalisti presenti sul posto “stanno facendo un lavoro estramamente coraggioso e dovrebbe essere permesso loro di svolgerlo in sicurezza”

 L'ORDINE: "AUTORITA' SI ATTIVINO" - ‘’Siamo vicini ai colleghi sequestrati in Libia mentre facevano il loro lavoro. L’Ordine dei giornalisti del Lazio si augura che le autorita’ si attivino immediatamente per la loro liberazione’’ riferisce all’ANSA Bruno Tucci, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, riferendosi al sequestro di quattro inviati italiani a Zawiyah.

CORSERA: "ORE DI ANGOSCIA" - “Viviamo ore di profonda angoscia per i nostri due colleghi Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina e per gli inviati degli altri due quotidiani italiani, Claudio Monici di Avvenire e Domenico Quirico della Stampa, sequestrati oggi in Libia’’, scrive il cdr del Corriere della sera. ‘’Siamo vicini alle famiglie dei quattro giornalisti rapiti e a tutti i colleghi dell’Avvenire e della Stampa che, come noi, attendono con ansia la loro liberazione. Confidiamo nell’intervento delle autorità competenti e di chiunque sia in grado di attivarsi perché i quattro inviati possano al più presto tornare in libertà”. "Una notte d’ansia nella speranza che i nostri colleghi possano essere liberati al piu’ presto. Testimoni e messaggeri di pace’’. E’ quanto scrive il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, su Twitter.

AVVENIRE: "APPRENSIONE" - “Viviamo ore di ansia e apprensione stringendoci idealmente alle vostre famiglie. Tornate presto liberi e continuate con immutata passione a darci il vostro insostituibile e preziosissimo lavoro”. Cosi’ il comitato di redazione di Avvenire, quotidiano per il quale lavora Claudio Monici, uno dei giornalisti rapiti in Libia. “Il cdr di Avvenire esprime solidarieta’ e affetto a Claudio Monici, rapito questo pomeriggio in Libia, e ai colleghi Elisabetta Rosaspina, Giuseppe Sarcina e Domenico Quirico”.

DI PIETRO - "Il governo riferisca urgentemente alle Camere in merito al rapimento dei quattro giornalisti italiani, sequestrati nei pressi di Zawiya, che hanno messo a rischio la propria incolumità per svolgere con passione il loro lavoro a tutela del diritto all’informazione".  

GIULIANA SGRENA - "La prima sensazione che ho provato quando ho appreso questa notizia e’ di angoscia: rivivo quello che è successo a me in Iraq nel 2005”. Cosi’ la giornalista italiana Giuliana Sgrena commenta la notizia del rapimento di quattro reporter italiani in Libia. “Due di loro, Domenico Quirico e Claudio Monici, li conosco personalmente - aggiunge Sgrena - ma naturalmente sono preoccupatissima per tutti e quattro i colleghi”.