Londra, 2 settembre 2011 - WikiLeaks, il sito di Julian Assange specializzato nella divulgazione di documenti segreti, ha affermato di aver pubblicato sul suo sito Internet la totalità dei 251.287 dispacci diplomatici americani in suo possesso. Sul suo account Twitter, WikiLeals ha annuncia la diffusione di “251.287 cablogrammi diplomatici americani, consultabili con l’aiuto di parole chiave”, fornendo l’indirizzo del sito internet che li ospita, senza precisare se i documenti siano stati o meno “depurati” dai nomi delle persone coinvolte.

 

La decisione viene duramente condannata dagli ex media partner di Julian Assange, il Guardian, il New York Times, El Pais e Der Spiegel, che in precedenza avevano collaborato con Wikileaks alla pubblicazione dei documenti, selezionando e editando il materiale per evitare di esporre a pericoli gli individui e le fonti citate. “Deploriamo la decisione di Wikileaks di pubblicare i documenti non editati del Dipartimento di Stato che potrebbero mettere a rischio le fonti “, si legge in un comunicato congiunto delle quattro organizzazioni editoriali che sottolineano come la decisione di Julian Assange di pubblicare i documenti “e’ sua e sua soltanto”.

 

Wikileaks da parte sua ha rivolto un appello agli utenti della Rete per segnalare su Twitter le “scoperte importanti” tra gli oltre 251mila cablogrammi della diplomazia americana di cui ha annunciato la pubblicazione on line. “La stampa mondiale non ha abbastanza risorse e ci sono sostanziali atteggiamenti di parzialita’”, scrive su Twitter il sito fondato da Julian Assange.

 

DALL'ITALIA

Sono quasi tremila i documenti provenienti dalle sedi diplomatiche statunitensi in Italia resi pubblici oggi da Wikileaks. I documenti, pubblicati in un arco di 22 anni, dal 25 agosto 1988 al 26 febbraio 2010, provengono per la maggior parte dall’ambasciata Usa a Roma, 2890 cablogrammi, mentre altri 67 cablo provengono dai consolati di Firenze, Milano e Napoli, per un totale di 2957.

 

SULLA MAGISTRATURA - Fra i quasi tremila cablogrammi pubblicati da Wikileaks ce n’è uno che risale all’8 ottobre 2009 sulla bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale e i difficili equilibri fra i poteri dello Stato. A firmare il rapporto diretto agli alti funzionari di Washington è l’ex numero 2 dell’ambasciata americana a Roma, Elizabeth L. Dibble che arriva a sollevare dubbi sulle possibili motivazioni politiche dei tempi d’azione di certi magistrati italiani e descrive il Pd come un partito "disorganizzato" protagonista di un’opposizione inefficace.

 

"Difendersi dai numerosi processi - premette Dibble - potrebbe diventare una distrazione significativa" per il premier Silvio Berlusconi dall’attività di governo. "Per evitare che il presidente del Consiglio venga condannato in alcuni casi - riferisce la diplomatica al Dipartimento di Stato - gli avvocati di Berlusconi fanno una vera e propria corsa contro il tempo perché i reati cadano in prescrizione".

 

"In un caso - prosegue - il parlamento controllato da Berlusconi ha ridotto i tempi di prescrizione per la categoria di reati di cui era accusato il premier". Nonostante ciò, osserva Dibble "la magistratura italiana, altamente indipendente, era ai tempi della Guerra Fredda un covo tradizionale di esponenti del partito comunista".

 

SULL'ECONOMIA - "L’autunno del 2009 sarà il momento dell’ora o mai più". E’ questo lo scenario tracciato da un cablogramma dell’ambasciata Usa a Roma del 1 luglio 2009 e pubblicato da Wikileaks, secondo il quale l’economia italiana nell’autunno del 2009 era già giunta dinnanzi a un bivio cruciale. Il documento evidenzia infatti che "se l’economia italiana può aver toccato il fondo nell’attuale flessione globale, la sua guarigione resta incerta".

 

Nel dispaccio, firmato dalla numero 2 dell’ambasciata Usa a Roma, Elizabeth Dibble, si legge che "banchieri e settore privato concordano sul fatto che l’autunno sarà un momento critico per il futuro dell’economia italiana. E mentre mantengono un cauto ottimismo, sono preoccupati del fatto che i consumatori si perderanno d’animo se non vedranno prospettive di guadagno al ritorno dalle vacanze". E, secondo la diplomatica, con "l’assenza di una ripresa nella domanda esterna, gli ammaccati consumatori e il mercato interno restano gli unici potenziali traini della crescita, visto che i mercati internazionali restano un interrogativo e il governo italiano resta claudicante a causa del debito".