NEW YORK, 25 settembre 2011 – Per la prima volta nella storia una donna, la presidente brasiliana Dilma Roussef, ha aperto i lavori dell’Assemblea Generale dell’Onu. Christine Lagarde e’ alla guida del Fondo Monetario Internazionale. In Argentina Cristina Kirchner e' la prima donna presidente eletta del Paese sudamericano. La cancelliera tedesca Angela Merkel si e' confermata anche quest'anno la donna più potente del mondo. I gruppi femminili hanno avuto un ruolo importante nei paesi della cosiddetta primavera araba. Dalla Costa Rica all’Australia, fino alla Thailandia, sono sempre piu’ numerose le donne che occupano i gradini piu’ alti della carriera politica, vincono premi Nobel e guadagno ruoli importanti nel business. “Nessuna societa’ puo’ svilupparsi e prosperare quando la meta’ dei suoi abitanti viene lasciata ‘indietro’ – ha detto il segretario di stato Hillary Clinton, che considera la sua missione migliorare la qualita’ della vita delle donne in tutto il mondo - E sfruttare il potenziale femminile permette di aumentare la crescita economica”.

I passi avanti fatti negli ultimi anni sono tanti. Il caso piu’ straordinario e’ quello del Ruanda: dal 2003 ad oggi le donne hanno conquistato piu’ del 50% dei seggi in Parlamento e l’educazione femminile tiene il passo di quella maschile. Ma c’e’ anche l’altra faccia della medaglia. In Sud Arabia alle ragazze non e’ permesso guidare, in Somalia il 95% subisce mutilazioni genitali, in Pakistan migliaia di donne ogni anno vengono uccise per ‘delitti d’onore’.

Potere, progresso e arretratezza: paesi dove le donne ‘vincono’, e quelli in cui la parita’ e’ ancora un miraggio. Il settimanale Newsweek, grazie ai dati raccolti dalle Nazioni Unite e da diverse organizzazioni internazionali che si occupano di monitorare la condizione della donna, ha tracciato una mappa di 165 nazioni del mondo. Il posto migliore dove puo’ vivere una persona di sesso femminile? L’Islanda, il freddo stato del nord dove il primo ministro e’ una donna e ci sono leggi che proteggono i loro diritti in ogni campo. Quindi la Svezia, il Canada e la Danimarca. Solo ottavi gli Stati Uniti. I primi dieci posti sono quasi tutti occupati da nazioni europee, ma non c’e’ traccia dell’Italia, che non rientra nemmeno nella ‘top 20’. Il triste primato del luogo dove le donne subiscono il trattamento peggiore va invece al Chad, dove i diritti legali sono quasi inesistenti e i matrimoni vengono combinati quando le future spose sono bambine di 11 o 12 anni. Poco migliore e’ la situazione in Afghanistan, dove il numero delle madri che muoiono dando alla luce un figlio e’ il piu’ alto del mondo, quindi c’e’ lo Yemen, stato in cui le violenze domestiche non sono neppure considerate un crimine e il Congo, dove qualcosa come 1.100 donne vengono violentate ogni giorno.