Gerusalemme, 27 settembre 2011 -  Gelata sulle speranze di ripresa del processo di pace in Medioriente dopo l’appello - lanciato dal Quartetto durante l’Assemblea Generale dell’Onu - a riprendere i negoziati entro un mese. Israele ha dato il via libera alla costruzione di 1.100 nuove case nel quartiere di Gilo, a Gerusalemme est. Una decisione a cui l’Autorita’ Nazionale Palestinese, per bocca del capo negoziatore Saeb Erekat, ha risposto duramente: lo Stato ebraico “ha detto 1.100 no” alla pace.

Si affievoliscono cosi’ le prospettive di chi aveva visto nel ricorso dell’Anp all’Onu, presentato venerdi’ per il riconoscimento di un proprio Stato, un’occasione per rilanciare il lungo stallo dei negoziati. La richiesta, che aveva messo in subbuglio le cancellerie di mezzo mondo, sara’ sottoposta domani all’apposita Commissione del Consiglio di Sicurezza; sia lo Stato ebraico che l’Anp hanno intanto riunito i propri vertici per esaminare la proposta del Quartetto, che ha fissato un serrato calendario per giungere a un accordo di pace entro il 2012.

Dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e’ tuttavia giunto un chiaro messaggio: lo Stato ebraico non fermera’ le attivita’ di insediamento dei coloni, condizione che l’Anp ha posto per tornare a sedersi al tavolo delle trattative. Messaggio rafforzato poco dopo dall’annuncio di nuovi insediamenti a Gilo.

Anche il Quartetto aveva fatto un accenno velato al nodo delle colonie, invitando le due parti ad astenersi da “azioni provocatorie”. Sul punto, pero’, Netanyahu e’ parso irremovibile: si tratta di un “un pretesto” che i palestinesi “continuano ad usare ogni volta”, ha detto. “Noi progettiamo e costruiamo a Gerusalemme, proprio come hanno fatto per anni gli altri governi israeliani”, ha aggiunto, ribadendo che il vero problema e’ l’incapacita’ palestinese di pronunciare le parole “Stato ebraico” e “popolo ebraico”.

Intanto l’Ufficio centrale di Statistica israeliano ha fatto sapere che nel 2010 gli insediamenti ebraici hanno acquistato 3.500 nuovi residenti. I coloni sono in totale 312mila e rappresentano ormai il 4 per cento della popolazione israeliana: una cifra destinata a crescere considerato che rappresentano i ‘campioni’ delle famiglie numerose, con una media di 4,6 persone per nucleo familiare. Nel rapporto si precisa inoltre che la popolazione di Israele ammonta a 7,8 milioni di persone: di queste 5,8 sono ebrei mentre 1,6 sono arabi.