Berlino, 1 ottobre 2011 - Negli anni ‘60 la Germania occidentale pensò di “comprare” la riunificazione dall’Urss a colpi di miliardi di marchi: lo scrive lo Spiegel nell’edizione in edicola oggi in cui cita dei documenti declassificati della Cia.

Fu il cancelliere della Repubblica federale dell’epoca, il cristiano-democratico Ludwig Erhard (1963-1966), a ideare un piano che prende il suo nome. Erhard era pronto ad ottenere la riunificazione del Paese dietro il pagamento di “due miliardi di dollari all’anno per dieci anni” pari a 100 miliardi di marchi, secondo un membro della cancelleria dell’epoca.

Il “piano Erhard”, che doveva essere perorato dagli Stati Uniti presso l’Urss di Nikita Khruciov (1953-1964) figura in dei documenti della Cia declassificati, secondo l’autorevole settimanale.

Ritenuto “immaturo e irrealistico” dai diplomatici americani per i quali aveva poche possibilità di successo, il piano non fu mai adottato.

Divisa in quattro zone di occupazione al termine della Seconda guerra mondiale, poi dal 1949 in due Stati, Brd e Ddr, la Germania ha ritrovato l’unità politica e territoriale solo il 3 ottobre 1990 di cui il Paese celebra lunedì i 21 anni.

La riunificazione tedesca avvenne al termine di una rivoluzione pacifica nella Ddr che portò alla caduta del Muro di Berlino il 9 novembre 1989.