Berlino, 1 ottobre 2011 - La pagine della Shoah non si chiudono mai, specie in Germania. Uno scoop del settimanale amburghese Spiegel, oggi in edicola col nuovo numero,  rivela che i servizi segreti tedeschi (Bnd) ingannarono le autorità sul caso del criminale di guerra nazista Alois Brunner. Citando documenti declassificati, emerge che il deportatore di 128.500 ebrei verso i campi di sterminio dell'Est Europa, nel dopoguerra fu protetto e coperto dal Bnd, il servizio segreto della Germania. 

 

INDAGINE DEPISTATA -  In particolare, secondo l'autorevole settimanale anseatico, il Bnd depistò il Bundestag, la polizia criminale e la procura di Francoforte  fibno al 1997,  quando in risposta ad una richiesta della procura che voleva sapere cosa il Bnd sapesse su Brunner, i servizi segreti mentirono  sostenendo di "non avere dati". Peccato che, secondo quanto riscontrato e pubblicato lo scorso luglio dalle stesso Spiegel, fra il 1994 e il 1997 il Bnd distrusse scientemente le 581 pagine del dossier sull'ex ufficiale delle Ss. Chi cancellò il dossier?

 

COMPLICITA' E COPERTURE - Responsabile della deportazione di circa 128.500 ebrei, Alois Brunner visse dagli anni '50 in Siria dove occasionalmente incontrava giornalisti. I pochi documenti rimasti negli archivi del Bnd in cui il criminale è menzionato, risultano infatti contraddittori, in particolare riguardo alla questione centrale: ovvero se l'ex ufficiale della SS abbia o meno lavorato per il Bnd. Non c'è la conferma ufficiale, sebbene il fatto possa apparire probabile viste le determinanti coperture di cui Brunner ha goduto e la provata doppiezza con cui il Bnd ha ingannato la magistratura.  

 

IDENTIKIT DI UN MOSTRO - Chi era Alois Brunner? Nato nel l'8 aprile 1912 a Rohrbrunn nel Brugenland, a 19 anni si iscrisse al Partito Nazionalsocialista austriaco a Furtsenfeld in Stiria. Ammico di  Kaltenbrunner ed Eichmann, fuggì in Germania quando il Partito nazional socialista fu messo fuorilegge, ma vi rientrò a seguito dell'Anschluss, l'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938. Totalmente antisemita, imparò i metodi di Eichmanna alla centrale per l'emigrazione ebraica di Vienna. Fu efferato e spietato. Curò personamemnte lo sterminio degli ebrei haskenaziti in Boemia e degli ebrei sefarditi di Salonicco, devastando l'antico cimitero ebraico tessalonicese e riutilizzando le lapidi con la stella di David per le piscine dei gerarchi. Agì con la stessa perfidia e violenza in Francia e Slovacchia. Alla fine della guerra si salvò cambiando identità e mescolandosi ai tedeschi di Boemia lavorando come camionista con il falso nome di Alois Schmaldienst. Lasciò l'Europa subito dopo il 1954 e, assunta l'identità di Georg Fischer, ottenne un visto per l'Egitto. Di qui si recò in Siria dove trovò ospitalità e con ogni probabilità copertura. In Siria era noto persino il suo indirizzo: a Damasco ricevette una infatti una lettera bomba che lo mutilò delle dita di una mano. Condannato all'ergastolo in contumacia dalla Francia, non è mai stato catturato nonostante una taglia di 350.000 dollari. La figlia Irena Ratheimer, moglie di un deputato austriaco, annunciò pubblicamente la sua morte nel 1992, ma ancora nel 1999 fu emesso un ordine di cattura internazionale contro lo spietato organizzatore dei treni piombati, l'uomo che nel 1943, a pochi giorni dall'arrivo degli alleati a Parigi, mandò a morire ad Auschwitz 300 bambini francesi. Nessuno ha mai visto il corpo di Brunner, ma lo stesso Centro Simon Wiesenthal, specializzato nella caccia agli ex nazisti, non ha dubbi che sia morto. Lo scoop di Spiegel riapre una ferita nelle piaghe d'Europa e, soprattutto, nella storia recente della Germania.
 

 

di boemia e dei