Mosca, 17 novembre 2011 - La Russia sta valutando migliaia e migliaia di richieste da parte di serbi del Kosovo, che chiedono la cittadinanza russa, e lo fa “prendendo in considerazione anche gli aspetti giuridici”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, lasciando intendere che da parte russa la concessione della cittadinanza ad abitanti di un altro Paese è del tutto fattibile e che nella fattispecie esistono motivazioni serie, anche se non si tratta di persone di origini russe.

“Abbiamo accuratamente studiato queste richieste. Dovremo agire considerando tutta una serie di fattori. Per quanto riguarda l’aspetto giuridico, in Russia esiste una legge sulla cittadinanza, che regola casi in cui la cittadinanza è garantita ad aditanti di stati stranieri, in questo caso abitanti della Serbia”, ha detto Lavrov, come riporta Ria Novosti.

Secondo l’ambasciata russa a Belgrado, nell’ultima settimana sono state presentate 21.700 richieste per ottenere la cittadinanza russa, quasi tutte di serbi che abitano nelle enclave serbe del sud kosovaro.

Il capo della diplomazia russa ha poi criticato duramente le missioni della Nato (Kfor) e quella civile europea Eulex dispiegate in Kosovo. “Queste presenze internazionali agiscono in violazione del loro mandato di neutralità rispetto allo status.

Noi manterremo con forza la nostra posizione contraria a tutto questo e pensiamo che nessuno si debba attribuire il ruolo di giudice di interi popoli”, ha affermato il ministro degli Esteri.