Mosca, 8 dicembre 2011 - Il premier russo Vladimir Putin ha accusato il segretario di Stato Usa Hillary Clinton di aver “dato il via” alle contestazioni scoppiate dopo le elezioni di domenica scorsa, che godono del “sostegno di Washington”.

Clinton “ha dato il via ad alcuni attivisti all’interno del paese, che hanno dato il segnale. Hanno udito il segnale e con il sostegno del Dipartimento di Stato hanno cominciato a lavorare attivamente”, ha detto il premier.

Dura reprimenda del premier russo Vladimir Putin contro le forze di opposizione, che continuano a protestare contro i sospetti brogli nelle elezioni legislative di domenica scorsa, in cui il suo partito Russia Unita si è confermato vincitore malgrado un drastico calo di consensi.

Pur premettendo che le autorità debbono aprire al dialogo con il fronte contrapposto, Putin ha messo in guardia dal violare la legge, sottolineando che “nessuno in Russia vuole assistere allo stesso caos che si è già registrato in Ucraina o in Kirghizistan”, tranne “alcuni organizzatori” delle proteste di massa, che a suo dire “perseguono egoisticamente le proprie finalità politiche” invece di pensare al bene comune.

Se le persone si attengono a ciò che dettano le leggi”, ha puntualizzato l’ex presidente, fresco di candidatura a guidare di nuovo il Cremlino, “allora va riconosciuto loro il diritto di esprimere la propria opinione. Altrimenti”, ha ammonito, “se le leggi sono violate, la polizia deve chiedere che siano rispettate, e farle osservare servendosi di qualsiasi mezzo legale”. Ecco, ha sottolineato, “qual'è il mio atteggiamento nei confronti di fenomeni come la democrazia di piazza”.


APCE: PREOCCUPATI PER L'ARRESTO DEI MANIFESTANTI - L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) ha espresso “preoccupazione” per gli eventi post-elettorali in Russia e ha chiesto la liberazione dei manifestanti arrestati nei quattro giorni di proteste contro i risultati delle legislative di domenica. Due membri della delegazione di osservatori APCE al voto del 4 dicembre, Andi Gross e Gyorgy Fronda, hanno denunciato “la mancanza di giustificazioni da parte delle autorità russe per arrestare e detenere centinaia di persone, radunatesi per protestare pacificamente”. In un comunicato stampa si fa notare che, al contrario, i manifestanti “hanno il diritto di essere protetti dalla polizia, come coloro che invece esprimono il loro supporto al partito vincitore”.

Da quattro giorni a Mosca l’opposizione scende in piazza per chiedere l’annullamento delle legislative, inficiate da brogli su vasta scala, denunciati anche dall’Osce. Le autorità hanno risposto con fermi e arresti arrivati a quasi mille tra Mosca e San Pietroburgo. Gli osservatori della missione APCE hanno chiesto alla Russia il rilascio “immediato” di tutti i detenuti e la fine degli arresti.

Ieri anche Francia e Stati Uniti hanno espresso “preoccupazione” per la repressione delle proteste di piazza, seguite al voto che ha incoronato di nuovo partito di maggioranza, il putiniano Russia Unita.