Roma, 19 febbraio 2012  - Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò italiani che le autorità indiane ritengono coinvolti nella morte di due pescatori locali il 15 febbraio scorso, sono stati tratti "in custodia giudiziaria" e sottoposti a interrogatorio. Lo ha riferito il commissario della polizia di Cochin, M.R. Ajithkumar, precisando che i due militari italiani sono scesi a terra dopo ore di negoziato. "Saranno arrestati e condotti davanti alla Corte", ha detto il commissario di polizia.

I MILITARI SCESI A TERRA - Il provvedimento di arresto, infatti, non è ancora scattato. Il comandante del nucleo protezione militare e il marò che ha sparato i colpi di avvertimento contro un gruppo di presunti pirati che ha tentato l’arrembaggio alla nave Enrica Lexie sono scesi a terra insieme al 'master' della nave e sono stati accompagnati al circolo ufficiali locale. I militari e il comandante della nave sono accompagnati dal console italiano Giampaolo Cutillo e dall’addetto per la Difesa, ammiraglio Franco Favre. Intanto la commissione interministeriale italiana è arrivata in India, dove farà l’accertamento del caso con le autorità indiane sui cadaveri e sui proiettili.

LA DIFESA - I marò intanto ribadiscono la loro originaria versione dei fatti e cioè di aver visto cinque persone armate e di essersi limitati a sparare dei 'warning shots' cioè dei colpi di avvertimento in aria e in acqua, senza colpire l’imbarcazione. E’ il racconto che i protagonisti della vicenda hanno ripetuto ieri, secondo quanto si è appreso, a tre ufficiali della Marina giunti dall’Italia per occuparsi del caso.

FURIOSA LA FARNESINA - Immediatamente la Farnesina fa sapere che non c’è accordo tra Italia e India sulla gestione delle vicenda e che del caso è stato informato il premier Mario Monti. La polizia di Kochi ha compiuto "atti unilaterali" nei confronti dei due marò  - spiega la nota -, perciò la Farnesina ribadisce che "contatti e la collaborazione tra i due governi sono ritenuti essenziali ai fini dell’accertamento dei fatti". Il ministero degli Esteri fa sapere inoltre che i militari italiani "sono organi dello Stato italiano e pertanto godono dell’immunità dalla giurisdizione rispetto agli stati stranieri" perché sono sulla Enrica Lexie in base ad una legge italiana e alle risoluzioni Onu sulla lotta alla pirateria.

FALLITO L'INCONTRO TRA DELEGAZIONI - L’incontro tra la delegazione italiana a New Delhi e i rappresentanti del ministero degli esteri indiano "è andato male". Lo riferisce all’ANSA una fonte vicina alla trattativa che aggiunge: "Non si è trovato accordo su di chi sia la giurisdizione. La situazione si aggrava".

IL MINISTRO SEVERINO - "E’ una situazione non tranquillizzante. Abbiamo trattato tutta la notte e abbiamo in India delle persone inviate dai ministeri degli Esteri, Giustizia e Difesa". Così il ministro della Giustizia, Paola Severino, ospite di 'In mezz’ora'. "Abbiamo comunque un’idea molto precisa: il fatto è avvenuto in acque internazionali, su una nave che batte bandiera italiana, quindi la giurisdizione è italiana", ha concluso Severino.