New Delhi, 28 febbraio 2012 - L’udienza riguardante il ricorso presentato dai legali italiani circa la giurisdizione dell’incidente che coinvolge due marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre è stata rinviata a giovedì dall’Alta corte del Kerala.

Intanto, oggi, il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha incontrato i due fucilieri nella 'guest house' della polizia a Kochi. Una visita-lampo, ma il titolare della Farnesina ha riferito di essere rimasto "profondamente colpito dalla qualità dei nostri uomini in armi", "uomini - ha ricordato - che lavorano per la tutela e la sicurezza del nostro Paese e della comunità internazionale". "Siamo italiani e ci comportiamo come tali", hanno detto i due marò a Terzi, il quale ha raccontato di averli trovati "in ottimo spirito, con grande coraggio e con ottimismo che questa situazione sia risolta rapidamente". Terzi ha anche portato ai due militari il saluto e il sostegno del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del premier Mario Monti.

TERZI A KOCHI - Terzi ha poi avuto un lungo colloquio, con il suo omologo indiano S.M. Krishna, nel quale si è ribadita la volontà di cooperare al fine di fare chiarezza sui fatti ma è stata anche confermata la divergenza tra Roma e Delhi sulla giurisdizione del caso. Terzi ha detto di aver "molto francamente spiegato" al ministro che la posizione del governo, basata sul diritto internazionale, è che dell’incidente debba rispondere l’Italia, "se c’è da rispondere". Di parere opposto l’India.

Il ministro degli Esteri si è detto comunque soddisfatto per le garanzie avute sul fatto che i nostri esperti dei Ros continueranno a partecipare alla prova balistica, una perizia sempre più cruciale per scagionare dall’accusa di omicidio i due militari.