Mosca, 5 marzo 2012 - Ha sorpreso molti la richiesta revisione della condanna di Mikhail Khodorkovsky - nemico numero uno di Putin e in carcere dal 2003 - annunciata dal Cremlino immediatamente dopo la conferma che il candidato Vladimir Vladimirovich (accreditato del 64% dei suffragi nel Paese, in attesa dei dati ufficiali) succederà a Dmitri Medvedev alla presidenza. L'ex patron del gruppo petrolifero Yukos sembrava destinato a restare in galera sino al 2016, con il suo socio in affari Platon Lebedev: condannati a 13 anni ciascuno con l'accusa di appropriazione indebita di 200 milioni di tonnellate di petrolio e di riciclaggio di denaro, i due dovevano ancora finire di scontare la sentenza del 2005 sul primo caso, per frode ed evasione fiscale.

MOSSA ASTUTA - Per alcuni commentatori la revisione del processo è una brillante trovata del potere centrale che si presenta compatto dopo l'arrocco, ossia lo scambio di poltrone tra Putin e Medvedev. Alle urne non c'è stata storia: il comunista Gennady Zyuganov ha preso il 17,18% (accusando Putin di brogli), il miliardario presentatosi come indipendente Mikhail Prokhorov hachiuso al 7,77%, secondo la commissione elettorale. Il nazionalista Vladimir Zhirinovsky (LDPR) guadagna il 6,23%. Ultimo Sergei Mironov ("Russia Giusta") con il 3,84%.

DATO EMOZIONALE - Se l'opposizione (Zyuganov su tutti) e l'ong Golos contestano il voto e denunciano brogli, Putin (rimasto sotto il 50% solo nella regione di Mosca) stacca comunque il biglietto per un terzo turno (non consecutivo) al Cremlino, mentre affronta l'onda di dissenso più forte della sua carriera politica. La vittoria era attesa. Le lacrime davanti ai fan riuniti no. Gli occhi rossi e una commozione fin troppo evidente sono stati una prima assoluta nella carriera politica del presidente di ritorno. L'uomo forte per eccellenza ha così scoperto un lato debole, mentre proclamava: "Abbiamo vinto una battaglia onesta".

LA POSIZIONE DI WASHINGTON - Gli Stati Uniti sono pronti a lavorare con Vladimr Putin quando la sua elezione al Cremlino sarà certificata. Allo stesso tempo Washington chiede che sia avviata un’inchiesta "credibile e indipendente su tutti i casi di irregolarità nel voto". Lo ha reso noto il portavoce del dipartimento di Stato, Victoria Nuland, ricordando prudentemente, per non irritare Mosca, che come hanno sottolineato gli osservatori europei, "le elezioni hanno avuto un vincitore chiaro con una maggioranza assoluta".

LA PROTESTA IN PIAZZA - Secondo la polizia russa ammonterebbero nel complesso ad almeno 550, di cui trecento a San Pietroburgo e 250 a Mosca, le persone arrestate oggi nel corso delle manifestazioni di protesta contro l’esito delle presidenziali di ieri, che ufficialmente hanno assegnato a Vladimir Putin il terzo mandato al vertice del Cremlino, ma che stando a diverse fonti sarebbero state viziate quanto meno da gravi irregolarità. Le forze di opposizione, a cominciare dal deputato Ilya Ponomaryev di Russia Giusta, hanno indicato invece una cifra doppia rispetto a quella fornita dalle autorità: in manette sarebbero insomma finiti in tutto non meno di un migliaio di dimostranti.

SCAMBIO DI FAVORI - Intanto c'è chi interpreta la mossa Khodorkovsky come una specie di amnistia per il ritorno dello Zar al Cremlino. Altri commentatori suggeriscono invece che la decisione presa da un Medvedev in uscita sia parte integrante di quello scambio al vertice che regge l'equilibrio del tandem ripresentatosi ieri sera su piazza del Maneggio. Una scena speculare a quella di quattro anni fa, quando Putin passava le consegne a Medvedev, allora eletto.

LEGALI CAUTI - Il processo Yukos è snodo anche simbolico delle vicende russe successive all'era Eltsin.  Quando il potere degli oligarchi vicini al Cremlino, diventati politicamente ingordi, fu frantumato a suon di sentenze (Khodorkovsky e Lebedev), precipitose fughe di Occidente (Berezhovsky) o rapidi riallineamenti (Abramovich) in ranghi economici non ostili al potere.

CARCERE DURO - Sino al 21 giugno 2011 Khodorkovsky ha scontato la parte della condanna in una colonia penale siberiana, vicina alle miniere di uranio russe. Successivamente è stato tresferito a Segezha, in Carelia, sulla costa occidentale del Lago Vygozero, presso il canale tra il Mar Bianco e il Baltico: un luogo particolarmente tetro. I 227 km di canale sono stati costruiti in 20 mesi dai prigionieri di quello che era un gulag, all'epoca di Stalin. La difesa di Khodorkovsky è molto scettica. "Potrebbe essere una soluzione puramente formale, senza significato, e può essere un segnale che il potere ha deciso di chiudere il caso contro Khodorkovsky e Lebedev affinché cessi di turbare le autorità", commenta il legale Yurij Shmitd.

FATTI AL SETACCIO - Ma perché l'iniziativa del Cremlino non sia valutata ad personam, la premiata coppia Medvedev-Putin ha preso le sue contromisure: la Procura generale verificherà infatti la validità delle accuse non solo nei confronti di Lebedev e Khodorkovsky, ma anche contro cinque imputati per i disordini presso la Piazza del Maneggio a Mosca nel dicembre 2010 dopo l'assassinio di un fan della squadra di calcio dello Spartak di Mosca. Si parla inoltre di possibile mano morbida per le frange più estreme dell'opposizione: di un attivista di Altra Russia e un membro di Strategia 31, Igor Bereziuk, degli attivisti di Altra Russia Kyril Unchuk e Ruslan Hubaev, e anche Leonid Panin e Alexander Kozevin. Ma oggi pomeriggio alla manifestazione dell'opposizione in piazza Pushkin il clima sarà ancora molto caldo.