New York, 13 marzo 2012 - Elezioni politiche sono state indette in Siria per lunedì 7 maggio. Lo ha annunciato, riporta l’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, il presidente del Paese, Bashar al Assad.

La nuova legge elettorale, varata dal regime nel nome delle “radicali riforme intraprese per andare incontro alle richieste dei cittadini”, non ha alterato l’attuale ripartizione in due categorie di deputati: quelli appartenenti alla classe operaia e contadina e quelli cosiddetti ‘indipendenti’.

I primi sono indicati dal partito Baath dominante da mezzo secolo e i secondi sono di fatto uomini d’affari e personalità religiose vicine al potere. Nei 41 anni di regime della famiglia al Assad, i poteri esecutivo, giudiziario e legislativo sono tradizionalmente nelle mani del presidente della Repubblica.

ATTESA RISPOSTA DI ASSAD ALLE PROPOSTE DI PACE - Il Presidente siriano Bashar al Assad risponderà oggi alle proposte di pace presentate nei giorni scorsi dall’inviato dell’Onu Kofi Annan. Lo hanno riferito alcuni diplomatici.

Al termine della sua visita a Damasco, lo scorso fine settimana, Annan aveva detto di aver presentato “proposte concrete” ad Assad per porre fine alla repressione e garantire un accesso umanitario alle città più colpite. Ieri, il ministro degli Esteri francese Alain Juppe aveva fatto sapere che il Presidente siriano ha accettato di dare una risposta entro “48 ore”, e oggi alcuni diplomatici al Palazzo di Vetro hanno precisato che la risposta è attesa per questa mattina.

UCCISI DIECI SOLDATI SIRIANI DAI DISERTORI A IDLEB - Almeno dieci soldati siriani sono stati uccisi oggi all’alba in un attacco sferrato da ribelli nella città di Maaret al-Noomane, nella provincia ribelle di Idleb (nordovest). Lo ha riportato l’Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh).

I soldati sono stati uccisi in “un attacco sferrato da un gruppo di disertori contro un checkpoint nella città di Maaret al-Noomane”, nella provincia di Idleb, ha precisato l’Osdh. Dal 9 marzo, l’esercito porta avanti un’offensiva in questa regione montuosa e alla frontiera con la Turchia per soffocare la rivolta e riprendere il controllo della città di Idleb e molti siti della provincia dove sono barricati i ribelli. La città, che subisce bombardamenti a intermittenza, è controllata in parte dall’esercito e i combattimenti violenti nella città e in provincia hanno provocato decine di morti in alcuni giorni.

ONU: OLTRE 8MILA VITTIME DELLA REPRESSIONE DI ASSAD - Sono oltre 8.000 le persone rimaste uccise nella repressione lanciata dal regime siriano di Bashar al Assad contro le proteste in atto dal marzo dello scorso anno. Lo ha dichiarato il Presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, Nassir Abdulaziz al-Nasser nel discorso tenuto davanti al Parlamento europeo di Strasburgo, di cui il suo ufficio di New York ha diffuso il testo.

“Le condizioni in Siria sono spaventose - ha detto Nasser - più di 8.000 persone sono state uccise finora, tra cui molte donne e molti bambini. Le violazioni dei diritti umani sono diffuse e sistematiche”.

HRW: MINE DI ASSAD AI CONFINI CON TURCHIA E LIBANO - Il governo di Damasco sta disseminando mine antiuomo al confine con il Libano e la Turchia, lungo le vie usate dai rifugiati per fuggire alle violenze in corso da un anno in Siria. E’ quanto denuncia Human Rights Watch, precisando di aver raccolto diversi dati in merito di testimoni e sminatori, oltre che di vittime.

Human Rights Watch ha quindi rivolto un appello al governo siriano affinché interrompa immediatamente la disseminazione di mine antiuomo, definite un’arma ‘’militarmente non efficace’’ che colpisce e colpirà negli anni a venire soprattutto civili. Il gruppo, che ha sede a New York, cita la testimonianza di un ex sminatore dell’esercito siriano, 28 anni, che afferma di aver rimosso, insieme a suoi amici, circa trecento mine dalla zona di Hasanieih all’inizio di marzo, lungo le vie usate dai rifugiati per raggiungere la Turchia.

Un ragazzo di 15 anni, che ha perso una gamba in seguito all’esplosione di una mina dopo che stava tentando di aiutare un amico di Homs a varcare il confine con il Libano, racconta che ‘’ero a meno di 50-60 metri dal confine quando la mina è esplosa’’. L’amico è morto nell’esplosione.

Qualsiasi uso di mine anti uomo è irragionevole’’, ha detto Steve Goose, direttore della sezione per le armi presso Hrw. “Non ci sono assolutamente giustificazioni per l’uso di queste armi indiscriminate da parte di alcun Paese e per alcun motivo’’, ha aggiunto. Damasco non ha commentato la relazione di Hrw.

I RIBELLI: SE SI FERMA ASSAD DEPONIAMO LE ARMI- ‘’Se la repressione siriana si ferma’’, anche ‘’l’esercito siriano libero cesserà di combattere’’. Lo ha detto la portavoce del presidente del Consiglio nazionale siriano (Cns), Burhan Ghaloun, riportando il contenuto dell’incontro, oggi ad Ankara, tra l’inviato di Onu e Lega Araba Kofi Annan e lo stesso Ghaloun.

SU YOUTUBE CECCHINO SPARA A RAGAZZO CHE SOCCORRE AMICO - Un ragazzo giace a terra a ridosso del marciapiede, le gambe apparentemente ferite. Un altro gli si avvicina in modo furtivo per cercare di afferrargli le mani e trascinarlo in salvo. All’improvviso una raffica, e il soccorritore viene catapultato fuori dall’inquadratura, mentre in primo piano si intravede la sagoma di un soldato siriano.

Il drammatico video - di cui riferisce oggi l’Huffington Post - è stato girato ieri a Homs nel quartiere di Hooleh e poi postato su youtube. Il primo ragazzo ferito riesce a strisciare sul marciapiede fino a raggiungere un varco in un muro di cinta, mentre la camera zooma sulla sua schiena sanguinante, con un evidente foro di proiettile. Dell’altro non si conoscono le sorti.