New York, 19 marzo 2012 - "Il porno causa danni al cervello, sia agli adulti che hai ragazzi". Non si placa la polemica negli Stati Uniti dopo le dichiarazioni di Rick Santorum, candidato alle primarie repubblicane per la corsa alla presidenza Usa. L'industria pornografica statunitense ha sollevato un polverone contro quella che ritiene essere una violazione della libertà di espressione.  Ma Santorum non indietreggia e anche oggi rilancia: "Il voto è sui valori, non sull'economia". E fra questi valori c'è sicuramente la crociata contro il porno.

LE FRASI DI SANTORUM - Sul sito di Santorum qualche giorno fa era apparso un messaggio in cui si parlava di un'America affetta da una vera e propria ‘pandemia pornografica’: "L’amministrazione Obama - scriveva Santorum - ha chiuso gli occhi verso chi vuole preservare la nostra cultura dal flagello della pornografia e si è rifiutato di rafforzare le leggi contro le oscenita".

Il candidato repubblicano (ultracattolico e ultraconservatore) sottolineava come gli ultimi studi rivelassero che il porno causerebbe  danni al cervello, sia agli adulti che ai ragazzi. Proprio per questo, nel caso in cui venisse eletto, Santorum si impegnerebbe in leggi che proibiscano la distribuzione di materiale pornografico su internet, sui canali tv via cavo o via satellite, negli alberghi e nei punti vendita al dettaglio.

LA REAZIONE DELL'INDUSTRIA DEL PORNO - Chiaramente certe affermazioni non sono andate giù all'industria del porno, uno dei motori pulsanti dell'economia del Paese che sta attraversando un momento di per sé non certo facile.  "E’ ridicolo - ha detto Steven Hirsch, a capo di una società porno di Los Angeles, capitale del cinema hard - oltre che ironico. Proprio i repubblicani parlano di minore interferenza da parte del governo, ma quando si tratta di pornografia vogliono più controllo da parte del governo. Qualcosa non funziona".