Washington, 20 marzo 2012 - In un videomessaggio augurale indirizzato al popolo iraniano in occasione del Nowruz, il Capodanno zoroastriano che segna l’inizio dell’anno persiano, Barack Obama ha sottolineato la “comune umanità condivisa” dai due Paesi ma ha rinnovato le critiche a regime.

Non vi è ragione perché gli Stati Uniti e l’Iran debbano essere divisi gli uni dall’altro”, ha sottolineato il presidente americano, denunciando il muro eretto dagli ayatollah, “una cortina elettronica” che “blocca il libero flusso delle informazioni e delle idee all’interno del Paese, e che nega al resto del mondo il beneficio di interagire con il popolo iraniano, il quale ha così tanto da offrire”.

Di qui la “persistente tensione” nei rapporti bilaterali, alimentata anche con la scelta di un isolamento mediatico: “Il governo iraniano disturba i segnali satellitari per impedire le trasmissioni televisive e radiofoniche”, ha ricordato Obama, inoltre “censura Internet al fine di controllare ciò che il popolo iraniano può vedere e affermare” e “intercetta computer e cellulari con il solo obiettivo di preservare il proprio potere”. Il risultato, incalza il leader Usa, è che “tecnologie che dovrebbero assicurare piena sovranità ai cittadini sono invece utilizzate per reprimerli”.

“Voglio che il popolo iraniano sappia che l’America cerca il dialogo per ascoltare il vostro punto di vista, e comprendere le vostre aspirazioni”, sostiene Obama nel messaggio. “Ecco perché”, spiega, “abbiamo istituito un’Ambasciata Virtuale, in modo che possiate vedere voi stessi che cosa dicono e che cosa fanno gli Stati Uniti. Ci serviamo della lingua farsi su Facebook, Twitter e Google Plus”, precisa il titolare della Casa Bianca.

Malgrado le sanzioni Usa in vigore contro la repubblica islamica, Obama avverte come la sua amministrazione stia “diramando nuove direttive onde rendere più facile per le imprese americane fornire software e servizi in Iran”, i quali a loro volta “agevoleranno l’uso di Internet per il popolo iraniano”.

In tal modo si auspica non abbia più a ripetersi quanto accaduto “nelle ultime settimane”, allorché “le restrizioni imposte al Web sono diventate talmente severe che gli iraniani non sono più in grado di comunicare liberamente con i propri cari dentro al loro Paese” ne’ tanto meno “al di là dei confini nazionali”.