Tolosa, 21 marzo 2012 - Lo hanno trovato. In segreto, senza lasciar trapelare la minima traccia in queste ultime drammatiche ore, la polizia francese è riuscita ad identificare il killer che ha ucciso tre paracadutisti, un professore di religione e tre bambini della scuola ebraica di Tolosa.

E' un algerino di 24 anni, già noto ai servizi di informazione francesi come esponente di movimenti islamici radicali. Il suo nome di battaglia è Mohamed, ha soggiornato recentemente in un campo di al Qaeda al confine tra il Pakistan e l'Afghanistan, sarebbe già stato arrestato a Kandahar per reati comuni.

Il killer è accerchiato, non ha più scampo. Afferma di compiuto la strage per "vendicare i bambini palestinesi" e "punire" i responsabili degli interventi internazionali dell'esercito francese, in Afghanistan e in Libia.

Questa mattina alle cinque un nucleo speciale di poliziotti dell'antiterrorismo e di tiratori scelti hanno effettuato un blitz contro l'abitazione del terrorista, situata al numero 17 della rue Sergent Vigné di Tolosa, ad appena tre chilometri dalla scuola "Ozar Hatorah" in cui il lunedì scorso ha compiuto la strage. C'è stata una sparatoria nel corso della quale tre agenti delle forze di sicurezza francesi sono stati feriti. Il killer ad un certo punto ha lanciato un'arma dalla finestra del palazzo in cui era accerchiato, ma "ne ha parecchie altre", ha detto in diretta tv il ministro dell'Interno, Claude Gueant. Il ministro ha precisato che l'uomo ha a disposizione "un kalashnikov, una mitraglietta UZI e diverse pistole".

Il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, informato immediatamente dell'operazione in corso, ha ordinato d'interrompere il blitz, di non portarlo ad estreme conclusioni: vuole assolutamente che l'uomo sia catturato vivo. E' stata chiamata la madre del killer affinché tentasse di convincerlo ad arrendersi, ma l'uomo al momento non ha accettato. In ogni modo non ha vie d'uscita, è totalmente accerchiato. Secondo la polizia potrebbe arrendersi da un momento all'altro.

L'operazione è scattata grazie alle indagine a tappeto di questi giorni: gli inquirenti in particolare sono arrivati a lui quando hanno identificato l'IP, la matrice elettronica, del computer del fratello. L'uomo infatti aveva usato quel computer per pubblicare un'inserzione su Internet con la quale metteva in vendita una moto. Quando ha avuto rispopsta, ha dato appuntamento all'eventuale acquirente: si trattava di Imad Ibn Ziaten, 30 anni, paracadutista. Era andato in civile all'appuntamento. Il killer lo ha ucciso con un proiettile in testa. Era l'11 aprile. Da quel giorno iniziava la spirale dell'orrore.

Nel corso della notte una giornalista francese della rete televisiva France 24 ha ricevuto una telefonata di rivendicazione sulla quale gli inquirenti stanno indagando: al telefono un uomo si è presentato come il killer di Montauban e di Tolosa. Ha dichiarato di essere affiliato ad Al-Qaïda e che quel che era successo "rappresentava solo l'inizio". Ha aggiunto che aveva filmato tutte le azioni effettuate e che le avrebbe divulgate su Internet prossimamente.