Parigi, 6 aprile 2012 - I ribelli tuareg dell’Mnla, il Movimento di Liberazione Nazionale dell’Azawad, hanno “proclamato solennemente da oggi l’indipendenza” del Mali settentrionale, anzi, appunto dell’Azawad che considerano la propria madrepatria, conquistato nel giro di poche settimane grazie all’appoggio decisivo delle milizie jihadiste di ‘Ansar Eddine’, i sedicenti ‘Difensori della Fede’ vicini all’Organizzazione di ‘al-Qaeda’ nel Maghreb Islamico.

Il proclama, pubblicato sul sito on-line del movimento, è stato pronunciato dal portavoce dei ribelli, Mossa Ag Attaher, citato dall’emittente televisiva ‘France 24’. In realtà l’Azawad è il triangolo che si estende nel nord del Mali ma comprende anche, almeno in teoria, lembi di Niger, Algeria e pure del Burkina Faso. Ag Attaher ha puntualizzato comunque che i tuareg “rispetteranno le frontiere con gli altri Stati” e che, avendo “liberato” la loro terra dopo decenni di lotta armata, dalla mezzanotte scorsa hanno definitivamente posto fine a tutte le operazioni militari nell’area. “Accettiamo completamente il ruolo e la responsabilità che ci competono per mettere in sicurezza il nostro territorio”, ha proseguito il portavoce.

“Abbiamo concluso una battaglia molto importante, quella della liberazione. Adesso”, ha ammonito, “iniziano per noi i compiti più gravosi”.

Di fatto però la situazione sembra nelle mani non dall’Mnla bensì dei suoi ambigui alleati fondamentalisti, guidati da Iyad Ag Ghaly, un leader ultra-radicale avvistato quattro giorni fa a Timbuctù, appena espugnata, insieme ad altri suoi pari.

“Per quanto ne sappiamo noi”, hanno commentato in via riservata da Bamako fonti militari maliane, “l’Mnla al momento non controlla un bel niente. E’ Iyad il più forte, è lui che sta con ‘al-Qaeda’”.

Sul sito dei separatisti tuareg si sottolinea inoltre “il fermo impegno a creare le condizioni per una pace durevole, e a porre le fondamenta istituzionali di uno Stato basato su di una Costituzione democratica per un Azawad indipendente”. Il comitato esecutivo del moviomento a sua volta lancia via Internet un appello alla comunità internazionale affinché la nuova entità sovrana sia immediatamente riconosciuta come tale, sull’esempio di quanto avvenuto l’anno scorso con il Sud Sudan.

Il portavoce degli insorti frattanto ha condannato come “deplorevole” il sequestro del console di Algeria e di sei suoi collaboratori a Gao, una delle città settentrionali cadute nelle loro mani. Il ministero degli Esteri algerino aveva denunciato che il rapimento sarebbe stato compiuto da un commando di individui armati di appartenenza non accertata; stando a testimoni oculari, peraltro, gli aggressori avrebbero issato sul tetto del consolato la bandiera nera dei salafiti, insegna di ‘al-Qaeda’ nel Maghreb Islamico, già nota come Gruppo Salafita per la Predicazione il Combattimento. Ag Attaher ha precisato al riguardo che il suo gruppo era contrario all’operazione, ma che alla fine ha desistito dall’intervenire per non mettere a repentaglio le vite degli ostaggi stranieri.

 

MA L'UNIONE AFRICANA RESPINGE LA DICHIARAZIONE TUAREG - L’Unione Africana ha respinto “totalmente” la dichiarazione di indipendenza dei ribelli tuareg nel nord del Mali, definendola “nulla e priva di alcun valore”. L’annuncio è stato fatto dal presidente della Commissione dell’Ua, Jean Ping, il quale ha espresso “il totale rigetto, da parte dell’Ua, della dichiarazione fatta dal Movimento Nazionale per la liberazione dell’Azawad riguardante la cosiddetta indipendenza dell’Azawad”.

L’unione, ha proseguito Ping, “condanna fermamente questo annuncio, che è nullo e non ha alcun valore”. Ping ha inoltre lanciato un appello “alla comunità internazionale a sostenere pienamente questa posizione di principio dell’Africa”.