Manama, 22 aprile 2012 - Sono proseguiti nella notte, alla vigilia del Gran Premio di Formula 1, gli scontri tra manifestanti e forze delle sicurezza nel Bahrain. I dissidenti, contro i quali si è scatenata la repressione del regno sunnita nell’indifferenza del mondo ci gira in torno alla Formula 1, hanno continuato a chiedere la liberazione di Abdulhadi al-Khawaja, attivista sciita in sciopero della fame da febbraio scorso.

In un messaggio postato su Twitter, intanto, il ministero dell’Interno ha fatto sapere che il dissidente “è in buona salute” e incontrerà oggi, come previsto, l’ambasciatore danese. Nei villaggi sciiti le misure di sicurezza sono state rafforzate proprio in previsione dei “tre giorni di rabbia” programmati dal Movimento giovanile 14 febbraio in coincidenza con il Gran premio.

Il circuito di Sakhir, dove si correrà la Formula 1, è blindato all’esterno, ma i dimostranti hanno bloccato diverse strade che conducono fino a lì. Se a Manama la polizia è riuscita a impedire in anticipo le proteste, in villaggi come Malkiya, Karzakan, Sadad e Damistan non ha potuto evitare che siano dispiegati striscioni con scritte come: “No alla Formula insanguinata”.