Parigi, 23 aprile 2012 - Il giorno dopo la sfida - al primo turno - per le presidenziali francesi, quella che si considera a tutti gli effetti la vera vincitrice, Marine Le Pen, spiega con orgoglio che  “i francesi hanno capito che siamo l’unica forza politica credibile”. Tanto che avverte subito che al secondo turno non intende sostenere “nessuno dei due candidati”: "Non dirò ai miei elettori come devono votare. I francesi sono grandi abbastanza per scegliere da soli, in coscienza. Posso solo dire che né Hollande, né Sarkozy potranno risolvere i problemi che la Francia e l’Europa hanno davanti”. Per la Le Pen Sarkozy “non ha più nessuna chance” di vincere. “In caso di sconfitta i sarà una ricomposizione del paesaggio politico francese”.

MERKEL -  {{WIKILINK}}Angela Merkel {{/WIKILINK}}continua ad appoggiare Nicolas Sarkozy nella sua corsa all’Eliseo dopo l’esito del primo turno delle presidenziali francesi che ha visto Francois Hollande arrivare in testa. Ad annunciarlo sono state oggi fonti del governo di Berlino.

Il viceportavoce del governo della cancelliera, Georg Streiter, ha comunque voluto chiarire che il cancelliere non parteciperà ad alcun evento elettorale di Sarkozy prima del ballottaggio del 6 maggio. Malgrado il suo sostegno aperto a Sarkozy la Merkel, ha inoltre assicurato la fonte, avrà “una buona cooperazione con qualunque altro presidente a Parigi”.

 

Ma il voto francese ha risvolti anche in Italia, con quasi tutte le forze politiche che commentano le elezioni.

LE REAZIONI IN ITALIA

BERSANI - “Se Hollande arriva all’Eliseo la piattaforma concretissima e non ideologica dei progressisti europei che abbiamo sottoscritto a Parigi deve diventare una piattaforma per l’Europa. E per Monti” dice, in una intervista a La Repubblica, il segretario del Pd {{WIKILINK}}Pier Luigi Bersani{{/WIKILINK}}, secondo il quale “il voto francese, quello dei land tedeschi e le prossime amministrative italiane possono segnare un mutamento delle opinioni. E se davvero gli equilibri verrano stravolti, noi ci attrezziamo a prendere quel vento, ad interpretarlo”.

“I progressisti -aggiunge Bersani- hanno una piattaforma concretissima. Firmata anche dai socialdemocratici tedeschi per cui non è stato facile accettare la mutualizzazione di una parte del debito e l’ok alla tassa sulle transazioni finanziarie. Anche per il nostro Paese si apre qualche spazio, la possibilità di avere più voce in capitolo. Monti è chiamato a far sentire questa voce”.

BOCCHINO -  “Avrei comunque votato Sarkozy e non vedo una sua grande sconfitta. Mi sembra si sia esagerato nei commenti per la probabile vittoria di Hollande. Se leggiamo bene i dati, c’è una maggioranza circa il 58% che e’ ancora molto perplessa soprattutto per quello che sta facendo l’Europa. Sarkozy può andare a ricompattare sia l’elettorato di Bayrou sia quello della Le Pen. La partita è ancora molto aperta”, ha detto Italo Bocchino, vicepresidente e deputato di Fli, ad Agora’ su Rai Tre commentando il primo risultato delle elezioni francesi.

GASPARRI - Sul risultato del primo turno delle presidenziali francesi “c’è da fare non soltanto un’analisi del voto ma una riflessione seria” e “il Popolo della Libertà ha argomenti, radicamento elettorale, capacità di analisi che gli consentono un forte protagonismo in questa fase”, ha sollecitato in una dichiarazione il presidente del gruppo Pdl al Senato {{WIKILINK}}Maurizio Gasparri{{/WIKILINK}}.

“E’ possibile, forse probabile, che Hollande vada all’Eliseo, ma è certo - ha sottolineato - che la sinistra in Francia non ha sfondato. La somma dei consensi raccolti dai candidati di quell’area è nettamente inferiore alla somma dei voti ottenuta dagli esponenti del centro e della destra. E’ ovvio che non si possono fare somme semplicistiche, ma la realtà dei numeri è questa. Peraltro, è evidente che le politiche europee seguite dall’asse Sarkozy-Merkel vengono bocciate sia da chi ha scelto i candidati della sinistra sia da chi nel centrodestra ha fortemente premiato Marine Le Pen ed il Fronte nazionale. Si pongono una serie di problemi che anche l’Italia non può ignorare. L’Europa non ha politiche di crescita. I problemi dell’immigrazione, la necessità di iniziative contro la concorrenza sleale della Cina e di altri Paesi, e le questioni identitarie sono sempre di più in primo piano nell’agenda del nostro Continente”.

STORACE - “Marine Le Pen non è Beppe Grillo. Non vuole che si precipiti nel fondamentalismo islamico, pretende una società equilibrata nei suoi valori” e soprattutto “si è conquistata sul campo la leadership di un ideale Fronte delle Nazioni d`Europa. Noi ci lavoreremo con caparbietà, per costruire un`Europa basata più sulla persona che sui mercati: più sui valori che sullo spread. Cambia tutto. Anche da noi”.

Il leader della Destra Francesco Storace ha celebrato con entusiasmo sul proprio blog l’exploit di Marine Le Pen alle presidenziali che le ha assegnato il 20% di consenso dei francesi, nella sua prima corsa per l’Eliseo.
“Vince - ha sottolineato Storace- la Francia profonda. Vince con la marcia trionfale di Marine Le Pen, arrivata attorno alla barriera del 20 per cento grazie al vasto consenso con cui il Front National e` riuscito a penetrare ovunque. Sarkozy deve leccarsi le ferite: nella storia di Parigi, e` il primo presidente della Repubblica che deve scontare l`umiliazione di arrivare secondo al ballottaggio. Sarà lui a dover sfidare il socialista Hollande, che lo ha superato in voti”.