Roma, 7 maggio 2012 - La vittoria dei socialisti di Hollande in Francia, voto in qualche modo 'storico', visto che da 17 anni non mettevano piede all'Eliseo, sembra piacere a tutti, in Italia: alla sinistra per simpatia politica e speranza in una svolta futura, alla destra forse perché non ha mai digerito il sorrisetto della coppia Sarkò-Merkel (GUARDA IL VIDEO) nei confronti di Berlusconi. Vediamo le reazioni.

IL GOVERNO - “Forse mai come prima il tema europeo è entrato nella campagna elettorale” in Francia e in Grecia, “con grandissima visibilità e con drammatizzazioni certamente non eccessive”, ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi a Uno Mattina, su Rai Uno, sottolineando che l’elezione del presidente Hollande “dà un impulso a quel processo di più efficienza e più crescita in Europa”.

“Sono convinto che il presidente Hollande”, ha proseguito Terzi, “intenda muoversi rapidamente verso una soluzione di consenso soprattutto con i due principali partner europei e l’Italia, in questo nuovo scenario, ha un ruolo accresciuto da giocare, un’azione molto rilevante perché si muove esattamente su quello che il governo italiano aveva detto il giorno dopo l’approvazione del Fiscal compact: ‘adesso parliamo di crescita’”.
 

BERSANI - “E’ una grande soddisfazione, una bella notizia per l’Europa”, esulta Bersani in una intervista al Corsera commentando la vittoria del socialista Hollande nella corsa all’Eliseo.
“E’ una vittoria che attendevo. Penso possa essere un passo determinante per invertire un ciclo decennale di governo delle destre e per trattenere quelle tendenze populiste regressive che, in una crisi così acuta, insorgono in Europa. Ora si può imboccare una strada di cambiamento”, aggiunge Bersani.

Con la vittoria di Hollande può profilarsi un’Europa più solidale: “nessuno -osserva Bersani- puo’ piu’ credere che ci si salvi da soli. A poco a poco sembrerà assurdo anche in Germania e si farà largo l’idea di una Europa comunitaria, che usa strumenti comuni per affrontare la crisi. Non e’ piu’ possibile che a pagare siano solo il lavoro e il welfare”.

TREMONTI  - Anche l’ex ministro dell'Economia {{WIKILINK}}Giulio Tremonti {{/WIKILINK}}“festeggia” la vittoria di Francois Hollande alle presidenziali di Francia. In un’intervista alla Stampa, Tremonti sottolinea che con Hollande “riprendera’ il cammino di un’idea che lancio’ Delors nel ‘93 e che dieci anni dopo, durante il semestre di presidenza italiana, il sottoscritto ripresento’: gli eurobond”. Ma prima di vederne l’introduzione effettiva, dice Tremonti, bisognera’ aspettare le elezioni in Germania e monitorare la “tenuta delle banche spagnole, e chissa’ cos’altro”.

Quanto alle ricadute italiane, Tremonti osserva che “chi crede che si apra la stagione delle cicale sbaglia i calcoli, soprattutto se fa affidamento sulla ‘golden rule’, sullo scomputo degli investimenti dal deficit nazionale. Altra cosa sarebbero, appunto, gli eurobond”.


GIULIANO FERRARA  - "Hollande è chiaramente un mediocre, ma la mediocrità può essere un talento". E’ il giudizio di Giuliano Ferrara che in una intervista al ‘Messaggero’, chiarisce: "Mentre il talento personale e l’intelligenza brillante come nel caso di Sarkozy possono essere micidiali, il carattere e la costanza sono doti preziose in un politico. Queste qualità il grigio Hollande le possiede, e puo’ essere che funzioni".

Durissimi i giudizi su Sarkozy definito "gaglioffo" e "grandissimo cafone" protagonista di parecchie "pacchianate da parvenu" fino alla spedizione in Libia, bollata come "iniziativa di un clown sanguinario". Infine Ferrara osserva: "Bersani dirà che il vento è cambiato, pero’ l’Italia non si schioda dal problema del governo Monti", che deve restare al suo posto.

CICCHITTO - Una nota al veleno contro la sinistra italiana, quella del capogruppo del Pdl alla Camera {{WIKILINK}}Fabrizio Cicchitto {{/WIKILINK}}<WC1>, secondo cui “la sinistra non può cambiare le carte in tavola: essa ha appoggiato la linea Merkel Sarkozy fino a che essa ha fatto gioco contro il governo Berlusconi e ne ha preso le distanze solo quando a diventare Presidente del Consiglio è stato Monti”.

Quanto al nuovo inquilino dell'Eliseo, Cicchitto si augura che "Hollande dia un contributo positivo ad una linea europea più equilibrata, ma la sua piattaforma elettorale fondata su più spese e più pressione fiscale lascia aperti comunque molti dubbi. In ogni caso l’Unione Europea non può lamentarsi se in Europa crescono posizioni nazionaliste, populiste anti-euro perché è stata essa che ha contribuito a suscitarle".

IDV - “Vento nuovo in Europa. Con la vittoria di Hollande certamente avanza l’idea di una Ue che non vuole piu’ dipendere dalla finanza speculativa, che pensa alla crescita per una ripresa di leadership di tutto il vecchio continente, non solo di quell’asse franco-tedesco, ormai tramontato, che ha portato rigore nei conti e disperazione sociale. Il cambio di passo in Europa non può essere ignorato né dal governo Monti, a cui chiediamo equità e crescita, né dal centrosinistra italiano, che deve dimostrare coerenza e coesione nell’interesse dei cittadini”, dice il Capogruppo Idv al Senato, Felice Belisario.

 

ASSOCIAZIONI GAY - Soddisfazione fra le associazioni gay italiane che sperano di vedere arrivare in Francia i matrimoni gay con Francois Hollande. “In Francia vince la politica dei matrimoni gay. Con Hollande arriva un segnale fortissimo e positivo sui diritti gay a tutta l`Europa” afferma il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo.

Per Franco Grillini presidente di Gaynet, “vince la Francia dei diritti, Holland ha nel programma il matrimonio per i gay e l’espansione dei diritti civili”.