Parigi, 17 maggio 2012 - Un taglio netto del 30 per cento dello stipendio, il suo e quello dei ministri. Il divieto di cumulare gli incarichi. L'invito ad evitare i conflitti d'interesse. Fa sul serio il "molle" François Hollande. Appena insediato all'Eliseo, poche ore prima di imbarcarsi per il G8 di Camp David, ha voluto subito dimostrare di che pasta è fatto. Ha riunito l'intero Consiglio dei ministri e ha spiegato che da oggi in poi le parole d'ordine per il mondo politico debbono essere sono "rigore", "correttezza", "esemplarità". "La Francia ci guarda: dobbiamo dare l'esempio", ha dichiarato.

Prima misura varata con un decreto ad hoc: lo stipendio mensile del presidente della Repubblica e del Primo ministro scende da 21.300 a 14.910 euro lordi, quello dei ministri da 14.200 a 9.940, sempre lordi. Quando si pensa che il primo gesto di Sarkozy insediato all'Eliseo fu quello di aumentarsi lo stipendio del 170 per cento...

Seconda misura: impedire il cumulo degli incarichi pubblici. I ministri hanno firmato una carta deontologica che prevede il divieto di cumulare i mandati. "Fare il ministro è un lavoro a tempo pieno", ha commentato Hollande: "Chi fa il ministro non deve pretendere di fare anche il sindaco o il consigliere regionale". Ci aveva provato a suo tempo anche Lionel Jospin, primo ministro socialista sotto la presidenza di Chirac: a parole tutti avevano accettato e lodato l'iniziativa, ma nella pratica avevano tutti aggirato l'ostacolo nominando uomini di paglia che al momento opportuno avrebbero restituito la poltrona occupata vuoi nel Comune, vuoi nel Dipartimento, vuoi nel Consiglio generale regionale. Vedremo come si comporteranno questa volta.

Altra decisione annunciata in seno al consiglio dei ministri: un calo del 10 per cento del budget di ogni singolo ministero e del numero dei collaboratori utilizzati. Non basta: i membri di Matignon sono invitati a respingere al mittente i regali di valore superiore a 150 euro e ad usare nei limiti del possibile il treno anziché l'aereo. Puntiglioso, Hollande ha voluto anche mettere per iscritto che i rappresentanti del governo sono tenuti a rispettare scrupolosamente le regole del codice stradale.

Fra le prime decisioni prese dal governo, quella di ripristinare la settimana scolastica di cinque giorni (e non di quattro, com'è attualmente nella maggior parte delle scuole medie): lo ha annunciato il ministro della Pubblica Istruzione Vincent Peillon, che ha definito assurdo un calendario scolastico di 144 giorni l'anno, contro i 184 in vigore negli altri paesi europei.

Nelle prossime settimane la scure si abbatterà sugli stipendi dei presidenti e direttori generali delle aziende pubbliche. Il primo ad essere colpito sarà probabilmente Henri Proglio, boss di EdF (Electricité de France): la sua retribuzione, 1 milione e 600 mila euro l'anno, dovrebbe subire una decurtazione del 69 per cento. Il nuovo dispositivo prevede infatti che lo stipendio del presidente di un'azienda pubblica non debba essere più di venti volte superiore al salario più basso della stessa azienda.

di Giovanni Serafini