PANE di Altamura e l’ultimo cd di Pino Daniele. Ai fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è arrivato un soffio di aria di casa in una giornata di amarezza. La polizia di Kochi e il direttore del carcere di Poojapoura hanno deciso che soltanto fra venti giorni potranno uscire dal penitenziario. La loro scarcerazione è stata imposta dalla Corte Suprema, ma, ancora una volta, una decisione favorevole ai due militari — accusati dagli indiani di aver ucciso due pescatori il 15 febbraio perché li avevano scambiati per pirati — viene eseguita in tempi inaccettabili. La ragione ufficiale del rinvio è la necessità di ristrutturare la Borstal School di Kochi, l’ex riformatorio nel quale saranno spostati fra tre settimane. Togliere Latorre e Girone da un reclusorio per delinquenti comuni fa pensare a un riconoscimento implicito del fatto che i due sottoufficiali sono «organi dello Stato italiano», come ha sempre sostenuto la Farnesina. La conseguenza più logica è che solo l’Italia può procedere nei loro confronti.

LE TRE settimane di rinvio del trasferimento confermano invece l’ostinata resistenza delle autorità del Kerala. Per il 2 giugno è in calendario una elezione suppletiva, proprio come quando i militari del Battaglione San Marco furono catturati. I politici autoctoni non hanno nessuna voglia di irritare la potente lobby dei pescatori. «Basta rinvii per ritardi ingiustificati — si è impuntato per la prima volta, evidentemente esasperato, il sottosegretario agli esteri Staffan De Mistura — vogliamo vedere i capi di accusa, pur restando fermo il principio che per noi la giurisdizione è altrove». De Mistura denuncia apertamente la «volontà di non mostrare debolezza nei confronti degli italiani». Ieri ha parlato con Latorre e Girone per un’ora. Entro domani la polizia depositerà le 150 pagine dell’indagine preliminare. Al giudice istruttore di Kollam chiederà il rinvio a giudizio dei marò per omicidio, per tentato omicidio, per danneggiamento e per associazione per delinquere. Il processo dovrebbe essere celebrato entro la fine del mese. Una fonte della polizia del Kerala ha fatto filtrare l’indiscrezione che le accuse potrebbero essere estese anche «ad altre persone». Su internet è scattato un passaparola singolare. I turisti italiani dovrebbero manifestare la loro riprovazione disertando sistematicamente l’India.
 

di Lorenzo Bianchi