Manama, 18 maggio 2012 - L’Iran non interferisca negli affari interni del Bahrain. E’ il monito lanciato dal ministro degli Esteri di Manama, Sheikh Khaled bin Ahmad Al-Khalifa, commentando le proteste di Teheran in merito al piano di unione tra lo stesso Bahrain e l’Arabia Saudita, presentato lunedì a Riad durante un summit del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg).

“L’unione è una richiesta delle popolazioni del Ccg”, ha affermato Sheikh Khaled, aggiungendo che il Bahrain “respinge l’ingerenza iraniana negli affari della monarchia”. “Di tanto in tanto sentiamo affermare dall’Iran che il Bahrain è il 14esimo governatorato” della Repubblica Islamica e che i bahreniti vogliono “tornare nella madrepatria - ha aggiunto il ministro, citato dall’agenzia d’informazione ‘Bna’ - Ma questa intromissione iraniana non è solo contro il Bahrain ma contro tutti” i Paesi del Golfo.

Ieri il Bahrain ha convocato l’incaricato di affari iraniano per protestare contro le dichiarazioni rilasciate dalle autorità di Teheran in merito al piano di unione tra la monarchia del Golfo e l’Arabia Saudita.

Lunedì il presidente del parlamento iraniano, Ali Larijani, aveva dichiarato che ‘se il Bahrain si dovesse unire ad un altro Paese, quello dovrebbe essere l’Iran e non l’Arabia Saudita”. Venerdì a Teheran si terrà una manifestazione contro il piano, subito dopo la preghiera di mezzogiorno.

TEHERAN, CONVOCATO AMBASCIATORE BAHRAIN - Il ministero degli Esteri di Teheran ha convocato l’incaricato d’affari del Bahrain in Iran per esprimere “preoccupazione” per la protesta della comunità sciita nella monarchia del Golfo. Lo ha riferito l’agenzia d’informazione ‘Irna’, precisando che durante l’incontro le autorità iraniane hanno anche respinto le accuse di ingerenza negli affari interni del Bahrain rivolte ieri da Manama alla Repubblica Islamica.

Manama ha convocato a sua volta l’incaricato di affari iraniano per protestare contro le dichiarazioni rilasciate dalle autorità di Teheran in merito al piano.