Camp David (Maryland), 19 maggio 2012 - Tra i boschi e le palazzine di legno molto sobrie tutti i leader del G8 sono senza cravatta tranne l'impacciato Hollande che arriva in ritardo e non fa in tempo a toglierla. La Merkel sfoggia una vistosa giacca rosa su pantaloni bianchi e Obama la saluta calorosamente con due baci sulle guance. Per il premier italiano Monti c'è una lunghissima e calorosa stretta di mano col presidente Usa e una frase quasi bisbigliata: "se tutto va bene porteremo qualcosa a casa....".

Comincia così il summit dell'austierità e delle differenze che vede l'Europa e la sua crisi tra i problemi principali da risolvere. Alla cena di apertura si siedono solo i capi di stato e di governo intorno al tavolo, ci sono divese facce nuove che vogliono conoscersi e avranno solo poco più di un giorno per farlo.

Oggi si lavorerà senza sosta tranne una piccola pausa per Cameron e la Merkel che hanno chiesto di essere scusati per 90 minuti per poter asistere in tv alla finale di Champiosn league fra il Chelsea e il Bayer Monaco.

L'aria pulita e l'ambiente rilassato non bastano però a smussare differenze e rigidezze: Cameron nel suo primo faccia a faccia con Hollande è fermo nel ribadire un secco no alla Tobin Tax.

La Merkel sente la pressione ma non è ancora convinta ad adottare maggior flessibilità tra austerità, rigore e crescita. Toccherà a Mario Monti in mattinata aprire il dibattito sulla crisi economica tentando di diventare un vero e proprio ponte tra le due posizioni dentro le quali l'Europa rischia di frantumarsi se non adotta in fretta una soluzione che produca occupazione e sviluppo.

Se Obama e Hollande insistono sulla "priorità della crescita" e isolano la cancelliera tedesca poco propensa a finanziamenti al buio, il premier italiano è stato chiamato dal padrone di casa ad offrire un piano operativo percorribile e responsabile. Monti ha messo insieme il prestigio suo e dell'Italia nel tentativo di staccare dalla banchina la grande nave della ripresa rimasta coi motori al minimo se non in folle.

E' stata una lunga notte. I leader sono rimasti a tavoli oltre due ore affrontando sia le sanzioni all'Iran che quelle alla Corea del Nord, orientandosi a togliere quelle su Myanmar pur nella consapevolezza che il Paese ha fatto progressi ma non ha completato ancora il suo ciclo democratico.

Sulla Siria in ebollizione anche il premier russo Medvedev conferma di appoggiare la "transizione politica" senza darle però dei tempi definiti. Obama inserisce il tema della presenza delle donne nel processo politico e il primo esempio potrebbe arrivare proprio dall'afghanistan la cui presenza è stata richiesta anche la prossimo vertice della Nato domani a Chicago.

Anche se è difficile caratterizzarne la portata da poche battute visto che i due leader si sono appena incontrati, quella fra Francia e Usa è una relazione decisamente destinata a crescere se Obama rimarrà alla Casa Bianca. Tra lui e Hollande è scattata un simpatia immediata che ha permesso di presentare però anche differenze non secondarie sui tempi del ritiro dall'Afghanistan. Questa sera il summit del G8 si conclude con un documento finale che potrebbe contenere anche parole di sostanza. Domattina a Chicago dopo poche ore di sonno si apre invece, con oltre 60 paesi partecipanti, il vertice della Nato, ma qui le differenze tra Washington e Mosca sulla scudo europeo non sembrano facilmente conciliabili e Putin lo ha dimostrato annulando il suo viaggio a Camp David, pronto a vedere Obama solo fra un mese in Messico.

 

Dall'inviato Giampaolo Pioli