Baghdad, 23 maggio 2012 - Per la seconda volta dopo la ripresa in aprile del dialogo tra l’Iran e il cosiddetto ‘5+1’, a Baghdad sono ripresi i colloqui sul programma nucleare della Repubblica Islamica e, sebbene per oggi non siano da prevedersi “avvenimenti sensazionali”, sussistono speranze sul compimento di un qualche progresso: lo ha affermato Michael Mann, portavoce di Catherine Ashton, alto responsabile della politica estera e di sicurezza comune dell’Unione Europea che al tavolo negoziale rappresenta in blocco i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu più la Germania. I sei Paesi hanno presentato “proposte che per l’Iran sono interessanti”, ha aggiunto Mann, il quale non è comunque voluto “entrare nei detagli”.

Durante la nuova tornata di colloqui in corso a Baghdad, i Paesi del cosiddetto ‘5+1’, cioè Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia più la Germania, avrebbero sottoposto all’Iran una possibile soluzione a proposito del suo controverso programma nucleare: il trasferimento all’estero delle scorte di uranio arricchito al 20 per cento, cioè al massimo grado disponibile attualmente, in cambio della fornitura del combustibile necessario per far funzionare un reattore atomico iraniano che produce isotopi radioattivi destinati a usi sanitari. Non si tratta in realtà di una novità assoluta, essendo già stata prospettata in passato agli emissari di Teheran, ma fonti diplomatiche riservate hanno definito “decisamente corrette” le indiscrezioni riportate al riguardo da vari mass media.

“Abbiamo sul tappeto una nuova offerta che tiene conto delle nostre principali preoccupazioni concernenti il programma nucleare dell’Iran, la questione dell’arricchimento al 20 per cento”, si è limitato a dichiarare in proposito Michael Mann, portavoce di Catherine Ashton, l’alto responsabile per la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione Europea che al tavolo negoziale rappresenta in blocco i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e appunto la Germania.

“Auspichiamo che gli iraniani reagiscano in maniera positiva, e che si riesca a compiere progressi già oggi. Non penso che in giornata possano verificarsi avvenimenti sensazionali”, ha messo le mani avanti il portavoce comunitario. “Se però tutto andrà bene, i progressi che effettueremo saranno concreti. Non intendo entrare nei dettagli di quanto proponiamo”, ha aggiunto ancora Mann, “ma si tratta ovviamente di proposte che per l’Iran sono interessanti”.

Il piano che toccherà alla baronessa Ashton presentare alla controparte è stato messo a punto ieri ad Amman dai delegati dei sei Paesi da lei rappresentati, e al regime degli ayatollah sarà quindi dato modo di rispondere, ha spiegato il suo portavoce. Stando sempre alle indiscrezioni filtrate dagli ambienti diplomatici vicini ai colloqui, all’Iran non sarebbero comunque offerti ne’ un allentamento delle sanzioni già in vigore ne’ la revoca di quelle che ancora non lo sono, ma delle quali è ormai stata stabilita l’applicazione.

Per contro, il ‘5+1’ s’impegnerebbe a non varare misure punitive completamente nuove, a garantire a Teheran un accesso più agevole a certi beni, come i pezzi di ricambio per aerei, ora come ora pesantemente limitato; e forse anche a sospendere il divieto di assicurazione in ambito Ue per le navi che trasportano petrolio della Repubblica Islamica. Neppure su tutto questo Mann si è voluto sbilanciare, ma “stiamo arrivando alla vera sostanza del problema”, ha osservato.

CONTROPROPOSTA DELL'IRAN AI 5+1 - Durante i colloqui sul programma nucleare dell’Iran in corso a Baghdad, la delegazione della Repubblica Islamica ha sottoposto al cosiddetto ‘5+1’ una “contro-proposta”, un “pacchetto in cinque punti fondato sui principi della gradualità e della reciprocità”: lo ha riferito un anonimo negoziatore iraniano, secondo cui si sta ora “aspettando la reazione” della controparte nel corso degli incontri previsti per il pomeriggio. Le trattative, ha aggiunto comunque la fonte riservata, proseguiranno anche in serata e saranno altresì prolungati fino a domani.

Rappresentanti in blocco al tavolo negoziale (con l’eccezione della Cina) da Catherine Ashton, l’alto responsabile per la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione Europea, i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu più la Germania hanno prospettato la cessazione da parte di Teheran dell’arricchimento dell’uranio fino al 20 per cento. La stessa fonte ha aggiunto che ne’ il suo Paese ne’ gli Stati Uniti hanno accennato all’eventualità di contatti bilaterali diretti.


I MEDIA IRANIANI: PROPOSTA NON IN LINEA AI COLLOQUI DI ISTANBUL - La proposta del '5+1' è assai meno di quella revoca dell’embargo petrolifero vigente in cui speravano gli emissari del regime degli ayatollah.

Stando a quanto riferito dal sito on-line governativo ‘al-Alam’, questi ultimi hanno denunciato che l’odierna offerta del ‘5+1’ “non si attiene allo spirito dei colloqui di Istanbul”, dove il dialogo riprese il 14 aprile scorso dopo quindici mesi di totale paralisi, “ne’ al Trattato di Non Proliferazione Nucleare”, e nemmeno “comprende questioni fondamentali”.

Pertanto Teheran “esige alcune modifiche” che permettano all’offerta stessa di “estendersi ai temi di natura non nucleare, ai problemi regionali e all’arsenale atomico di Israele”. I colloqui di Baghdad proseguono, sottolinea ancora ‘al-Alam’, e “sono seri, ma le proposte sul tappeto divergono alquanto tra loro”. Le trattative sono comunque state prorogate fino a domani.

ANCHE IL GOVERNO SI OPPONE: PROPOSTA DA RIVEDERE - Dopo le aspre critiche dei mass media sulla proposta avanzata oggi dal cosiddetto ‘5+1’ durante i nuovi colloqui sul programma nucleare della Repubblica Islamica, in corso a Baghdad, è arrivato lo stop del regime.

Secondo il governo iraniano il gruppo 5+1 deve “rivedere” la proposta per mettere fine alla crisi sul controverso programma nucleare di Teheran. Secondo una fonte ufficiale iraniana, “l’altra parte deve accettare di rivedere la proposta”, perché “i punti dell’accordo non sono ancora sufficienti a garantire un nuovo round di negoziati”.