Leidschendam, 30 maggio 2012 - La Corte speciale per i crimini di guerra in Sierra Leone, con sede all’Aja, ha condannato a 50 anni di carcere, in primo grado, l’ex presidente liberiano Charles Taylor.

L’accusa è di crimini di guerra e di aver armato i ribelli del Paese africano nella guerra civile tra il 1991 e il 2002, scoppiata per la corsa alle miniere di diamanti, che provocò 50mila morti.

Già il 26 aprile scorso Taylor era stato riconosciuto colpevole di undici capi di imputazione, tra i quali stupro, assassinio e per aiuto e favoreggiamento dei ribelli del Fronte rivoluzionario unito, ma solo oggi la pena è stata resa nota.

Il giudice ha definito i crimini in Sierra Leone, che causarono la morte di 50mila persone, “tra i più efferati nella storia dell’umanità”.

La Corte Speciale per la Sierra Leone aveva chiesto 80 anni di carcere, che la difesa aveva considerato eccessivi. Taylor, primo capo di Stato condannato per crimini di guerra dalla fine della seconda guerra mondiale, si è sempre definito innocente e ora potrà ricorrere in appello. In base agli accordi, l’ex presidente liberiano sconterà la pena in un carcere britannico.