Abuja, 10 giugno 2012 - Nuova ondata di attentati contro i cristiani al centro e al nord della Nigeria. Due distinte azioni a firma Boko Haram  - la sigla fondamentalista islamica che vorrebbe istituire un califfato in parte del Paese - hanno insanguinato la giornata riportando l'area alla massima tensione interreligiosa.
 

QUI JOS - Almeno quattro persone sono state uccise e 41 risultano ferite in un attentato suicida avvenuto nella chiesa evangelica 'Winning All', a Jos, nella parte centrale del Paese. Uno dei morti è naturalmente il kamikaze che, in piena messa, dopo essersi mimetizzato tra i fedeli, si è fatto esplodere proprio davanti all'altare, uccidendo altre tre persone per gli effetti dell'esplosione e dei successivi crolli.
 

QUI BIU - Sarebbe invece di un morto e oltre 10 feriti (due dei quali in gravi condizioni) il bilancio della sparatoria omicida avvenuta nella città di Biu, stato di Borno. "Tre uomini armati sono entrate nel recinto della Chiesa 'Fratelli della Nigeria' e hanno cominciato a sparare", riferisce Hamidu Wakawa, testimone oculare. "Gli uomini armati sono fuggiti dopo l'attacco" dichiara il presidente dell'Associazione cristiana della Nigeria di Biu, Samson Bukar, che ufficializza la contabilità della tragedia. Ma ancora non esiste un bollettino di polizia e il numero delle vittime potrebbe quindi aumentare.

RIVENDICAZIONE -  "Siamo responsabile dell'attentato suicida contro la chiesa a Jos e anche dell'altro attacco contro un'altra chiesa a Biu", ha dichiarato nel pomeriggio un autoproclamatosi portavoce dei Boko Haram a Maiduguri, spiegando che il gruppo "ha lanciato questi attacchi per provare che il le forze di sicurezza nigeriane si sbagliano quando affermano che siamo stati indeboliti dalla repressione dei militari".

QUI ROMA - L'eco della doppia sanguinosa incursione islamica ha naturalmente addolorato il Vaticano, ma prima ancora che da Oltretevere giungesse una dichiarazione, si è levata subito la voce di Gianni Alemanno. "Voglio gridare il mio sdegno e chiedere al governo italiano di far sentire la propria voce presso quello nigeriano a sostegno della popolazione cristiana che qualcuno vorrebbe privare della libertà di culto - è il commento del sindaco di Roma -. La libertà religiosa è un diritto che tocca la fondamentale integrità della persona. Per questo non deve passare sotto silenzio la nuova strage di cristiani che si è compiuta oggi in Nigeria, una nazione africana dove ormai quotidianamente il mondo assiste impotente, e spesso indifferente, al martirio di tante vittime colpevoli solo di assistere ad una funzione religiosa".

CORDOGLIO DI ZINGARETTI  -  "Invio la mia solidarietà a tutte le comunità cristiane oggetto di persecuzione e discriminazione, tantissime nel mondo'' afferma, in una nota, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, probabile avversario di Alemanno nella corsa a prossimo sindaco della Capitale. ''Questa vicenda - aggiunge - è responsabilita' di tutta la Comunità internazionale, che deve assolutamente intervenire per l'affermazione del pieno esercizio della libertà religiosa. E' ignobile e da condannare con decisione il
mancato rispetto del credo altrui: ogni persona, in quanto tale, deve essere libera di professare la religione che più riconosce come propria, senza per questo vivere nel terrore o essere costretta a nascondersi.
Dalla Nigeria all'India, dalla Cina all'Iraq, sono almeno 60 i Paesi in cui si stanno consolidando discriminazioni nei confronti della comunità cristiana. Occorre agire con urgenza, anche facendo tutte le pressioni possibili nei confronti del governo nigeriano". In ballo c'è l'effettiva libertà di culto.

FARNESINA IN AZIONE - Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, è risoluto: "Ho appreso con grande dolore e sdegno la tragica notizia degli ennesimi, sanguinosi attacchi terroristici contro comunità cristiane della Nigeria", dichiara dalla Polonia dove accompagna il presidente della Repubblica al seguito dell'Italia nell'esordio agli Europei di calcio. "Esprimo il mio più profondo cordoglio ai familiari delle vittime e la mia vicinanza alle comunità cristiane - prosegue il ministro - e ribadisco il massimo impegno dell'Italia nel tutelare e promuovere la libertà di religione e nel fronteggiare la sfida posta dal terrorismo alle ragioni dell'umana convivenza".

'PULIZIA ETNICA' -   ''Ancora sangue cristiano sparso in Nigeria, secondo un disegno ormai chiaro di pulizia etnica e religiosa - dichiara il ministro della Cooperazione Internazionale e dell'Integrazione, Andrea Riccardi -. La comunità internazionale non può più assistere a questo massacro di innocenti senza intervenire''.