Teheran, 10 giugno 2012 - E adesso sul nucleare l'Iran cambia tattica. L'ambasciatore iraniano e rappresentante permanente di Teheran presso l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Ali Asghar Soltanieh, in merito al  ''protocollo addizionale'' del Tnp (Trattato di non-proliferazione nucleare), ha evocato un improvviso cambio di direzione: ovvero, la disponibilità del Paese alle più ampie ispezioni dell'Aiea (Agenzia Atomica internazionale), qualora venissero in qualche modo revocate le "ingiuste condanne" inflitte dal Consiglio di sicurezza dell'Onu.

'DIPENDE DALL'ONU' -  La dichiarazione di Ali Asghar Soltanieh - pur non ufficiale ma rilasciata al sito on line in lingua inglese di Asia Times - intende aprire un nuovo fronte nella guerra diplomatica che oppone l'Iran al Consiglio di sicurezza dell'Onu.  "L'Iran - secondo l'ambasciatore - ha attuato il protocollo addizionale per due anni e mezzo: cioè fino a quando'' il paese ''non è stato ingiustamente deferito al Consiglio di sicurezza dell'Onu".  "Solo allora - ricorda il diplomatico - il parlamento indirizzò il governo a limitare la propria cooperazione con l'Aiea'' restringendo la collaborazione al ''quadro dell'accordo di salvaguardia". "Perciò - è la conclusione del ragionamento - qualsiasi possibilità di riadottare il protocollo addizionale dipende dalla soluzione delle questioni relative al Consiglio di sicurezza dell'Onu''.


RAPPORTO DURO - La mancata attuazione del protocollo addizionale compare infatti nelle conclusioni dei rapporti trimestrali dell'Aiea per affermare che ''l'Iran non sta fornendo la necessaria cooperazione'' a provare che il proprio programma nucleare non nasconda finalità militari. Il protocollo addizionale abbandonato dall'Iran nel 2006, se riattivato, consentirebbe agli ispettori dell'Aiea di accedere a siti ancora inaccessibili come la base militare di Parchin e permetterebbe di svelare eventuali altri impianti segreti come era stato quello di Fordo fino al 2009. Solo tattica o nel complesso negoziato qualcosa finalmente si muove?

PROSSIMO APPUNTAMENTO -  I colloqui tra Iran e Aiea svoltisi venerdì a Vienna non avevano infatti portato ad ''alcun progresso'' (parole testuali del capo degli ispettori dell'Agenzia atomica, Herman Nackaerts), ma nonostante l'apparente stallo, Iran e potenze del 5+1 hanno un appuntamento cruciale il 18 e 19 giugno a Mosca: sarà lì, in una sede diplomatica che Teheran considera amica, che sarà affrontata la questione più ''politica'' dell'arricchimento dell'uranio. La partita delle ispezioni allargate non è insomma chiusa. E potrebbe anzi improvvisamente riaprirsi.