Bamako, 2 luglio 2012 - I ribelli Tuareg del gruppo laico Mnla, che il 4 aprile scorso avevano proclamato l’indipendenza del nord del Mali e che la settimana scorsa sono stati cacciati da Gao e Timbuctu, hanno chiesto il sostegno della comunità internazionale per combattere contro al-Qaeda nel Maghreb islamico e le formazioni jihadiste alleate. In un comunicato, ripreso oggi dal quotidiano algerino ‘el-Khabar’, il gruppo Tuareg ha annunciato di “essere entrato in guerra contro le formazioni jihadiste e terroriste che occupano le città del nord”.

Il gruppo Mnla ha inoltre accusato le autorità maliane di “non aver mai combattuto contro questi gruppi e di averli piuttosto finanziati”. Il portavoce del gruppo, Musa Agh al-Sarid, ha specificato che “la nostra non è una guerra contro l’Islam o contro gli arabi, andremo avanti verso l’obiettivo dell’indipendenza dell’Azawad che vogliamo sia laico e democratico nell’interesse di tutte le tribù, che siano songhai, fulani, arabi o tuareg’’.

GLI ESTREMISTI ISLAMICI CONTINUANO A DEMOLIRE MAUSOLEI E MOSCHEE - Gli islamici che controllano Timbuctù, nel nord del Mali, hanno distrutto questa mattina l’ingresso di una moschea dopo avere demolito sette mausolei durante il weekend. Lo hanno riferito alcuni testimoni.

“Gli islamici venuti a distruggere l’ingresso della Moschea Sidi Yeyia di Timbuktù”, situata nella parte sud della città, “hanno divelto la porta sacra”, ha detto uno di questi testimoni.

Gli islamici di Ansar Dine avevano annunciato sabato che avrebbero distrutto “tutti i mausolei” dei santi musulmani della città. Timbuctù, chiamata anche “la città dei 333 santi” o più banalmente “la perla del deserto”, è iscritta al Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1988. Oltre alle sue tre grandi moschee, la città conta anche “16 cimiteri e mausolei che erano componenti essenziali del sistema religioso nella misura in cui, secondo la credenza popolare, erano il rifugio che proteggeva la città da tutti i pericoli”, si legge sul sito dell’Unesco sul suo sito.