Sofia, 19 luglio 2012 - Bianco, lunghi capelli biondo-rossicci, dai 30 ai 35 anni: è l’identikit del presunto attentatore di Burgas, ripreso dalle telecamere di sorveglianza dell’aeroporto. L’uomo appare in un video diffuso dalle autorità bulgare mentre cammina avanti e indietro e, con le mani in tasca, si guarda nervosamente intorno.

Il presunto kamikaze indossa un berretto e una t-shirt azzurra e bermuda da turista. Sulle spalle, un grande zaino nero che potrebbe contenere l’esplosivo.

Il presunto attentatore suicida aveva con sé un passaporto statunitense, che le autorità ritengono falso. Il suo corpo è stato ritrovato dopo l’esplosione.

In precedenza, testimoni avevano riferito che l’ordigno era esploso dopo che qualcuno era salito su uno dei tre bus che trasportavano i turisti israeliani atterrati all’aeroporto di Burgas e diretti sul Mar Nero, a circa 30 chilometri di distanza. Il sito novinite.com riferisce che al caso stanno lavorando investigatori bulgari, israeliani e statunitensi.

GIALLO SULL'IDENTITA' - Ennesimo colpo di scena nella serie di notizie confermate e smentite dalle auorità bulgare sull’attentato di ieri a Burgas. Il ministero dell’Interno di Sofia ha smentito l’indiscrezione secondo la quale il kamikaze autore della strage fosse un cittadino svedese di origine algerine, Muhammad Ghezali.

La notizia era stata diffusa da alcuni media bulgari e ripresa in Israele. Poi il controspionaggio svedese (Sapo) ha negato che Ghezali fosse coinvolto e solo ora la presa di posizione bulgara: “Affermiamo che questa informazione non corrisponde a verità. E’ scorretto pubblicare notizie senza la conferma del ministero o di altre istituzioni competenti”, si legge in un comunicato.

Secondo alcuni giornali il kamikaze era Mehdi Ghezali, giovane che sarebbe stato prigioniero a Guantanamo dal 2002 al 2004, dopo aver studiato in una moschea in Gran Bretagna e aver viaggiato in Arabia Saudita, Pakistan e Afghanistan. Ghezali sarebbe anche stato in un gruppo di 12 persone arrestate mentre tentavano di entrare in Afghanistan nel 2009.

RIVISTO IL BILANCIO: 7 MORTI TRA CUI IL KAMIKAZE - Le autorità israeliane e quelle bulgare hanno rivisto il bilancio dei morti per l’attentato di ieri a Burgas contro un bus di turisti israeliani. Un portavoce del ministero degli Esteri israeliano ha detto che si tratta di cinque cittadini israeliani e dell’autista del mezzo, di nazionalità bulgara.

Il settimo corpo rinvenuto sul luogo dell’attacco è probabilmente quello dell’attentatore suicida. L’agenzia di stato bulgara Bta, citando il premier Boyko Borisov, ha riferito che nell’attentato sono rimaste uccise sette persone e non otto, come precedentemente indicato.

 

BARAK: E' STATO HEZBOLLAH - Il ministro della difesa israeliano, Ehud Barak, punta l’indice contro Hezbollah, il movimento sciita con base in Libano alleato di Siria e Iran, per l’attentato mercoledì contro il pullman di turisti in Bulgaria.

“Gli esecutori sono uomini di Hezbollah, che naturalmente hanno la continua sponsorizzazione iraniana”, ha detto alla radio israeliana.

I turisti erano arrivati su un volo charter da Israele ed attendevano su un bus nel parcheggio dell’aeroporto di Burgas, sul Mar Nero, quando c’è stata l’esplosione.

Alcune ore dopo l’attentato, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, aveva immediatamente attribuito l’attacco a Teheran.

Il governo bulgaro ha detto che probabilmente l’autore è stato un kamikaze, “un uomo morto nell’attentato e la cui identità non è ancora sta stabilita’”, ha spiegato il ministro dell’Interno, Tsvetan Tsvetanov. Nell’attacco sono morte 7 persone (5 israeliani, un bulgaro e il probabile kamikaze).

Nella notte sono partiti da Israele per la Bulgaria due aerei con personale medico e diplomatico, per assistere i turisti coinvolti nell’attentato. Gideon Meir, vice direttore del ministero degli Esteri israeliano, ha detto che Bulgaria e Israele stanno cooperando, sia nelle cure ai feriti sia nelle indagini del dopo attentato.

31 FERITI SONO ISRAELIANI - Il ministero degli Esteri israeliano ha confermato oggi che sono almeno 31 gli israeliani rimasti feriti nell’attentato di ieri all’aeroporto bulgaro di Burgas.

Tre feriti sono in condizioni gravi, ha precisato il portavoce del ministero Lior Ben Dor, aggiungendo che sono anche in corso le operazioni di identificazione delle vittime.

Secondo l’equivalente israeliano della Croce Rossa, Magen David Adom, che ha potuto visitare le vittime, “ci sono 31 feriti, 28 ricoverati a Burgas e altri tre in gravi condizioni trasferiti a Sofia”, ha detto il portavoce, aggiungendo che sono anche in corso ulteriori verifiche in altri ospedali.

Si tratta della prima conferma ufficiale arrivata da Israele sulla nazionalità delle vittime dell’esplosione che ieri ha investito un pullman di turisti israeliani, appena atterrati a Burgas. Ieri, il ministero degli Esteri aveva solo detto che “la grande maggioranza” di morti e feriti erano israeliani.