Damasco, 23 luglio 2012 - Cresce la tensione in Siria dopo che il regime non solo ha respinto un nuovo appello della Lega Araba per le dimissioni di Bashar al-Assad, ma ha addirittura minacciato di usare le armi chimiche in caso di intervento militare straniero. Una minaccia che non lascia indifferente il presidente Usa Barack Obama: la Siria sarà ritenuta responsabile per le armi chimiche, il cui uso sarebbe un "tragico" errore.

Dalla Casa Bianca, il portavoce Jay Carney esprime "preoccupazione" per le armi chimiche.

IL 'NO' ALLA LEGA ARABA - Al termine di una riunione notturna a Doha, in Qatar, i ministri degli Esteri della Lega araba hanno chiesto un passo indietro del leader siriano in cambio dell’assicurazione di “un’uscita sicura” dal Paese. Nel comunicato finale è stato anche invitato il Libero esercito siriano a formare un governo transitorio di unità nazionale insieme a una non meglio precisata “autorita’ ‘de facto’ nazionale”.

“Ci dispiace che la Lega araba sia scesa fino a questo livello nei confronti di un suo Stato membro”, è stata la risposta del portavoce del ministero degli Esteri siriano, Jihad Makdissi. La “decisione” su Assad, ha aggiunto, “spetta solo al popolo siriano, l’unico arbitro del destino del suo governo”.

Il portavoce ha anche lanciato una minaccia: all’assicurazione che “la Siria non userà armi chimiche o altre armi non convenzionali contro i suoi civili” è stato aggiunto il monito che “le impiegherà soltanto nel caso di un’aggressione esterna”.
 

IL MASSACRO CONTINUA - Le truppe regolari siriane, dopo aver riconquistato i quartieri in mano ai ribelli, hanno fucilato almeno 20 uomini disarmati, a Mezzeh, perché sospettati di aver aiutato i ribelli. Lo rendono noto fonti degli attivisti antiregime.

Gli uomini della IV Brigata dell’Esercito, la temutissima unità di elite al comando di Maher al-Assad, fratello minore del presidente siriano Bashar al-Assad, avrebbero ucciso ragazzi tra i 20 e i 30 anni.

“I corpi sono stati raccolti dai quartieri di al-Ikhlas, al-Zayat, al-Farouk, Hawakir al-Sabbarah e al-Basatin e portati tutti nella moschea di al-Mustafa. Hanno diversi fori di pallottola; uno ne ha almeno 18. Tre hanno le mani legate dietro la schiena. Alcuni sono in pigiama. Molti hanno le dita rotte o amputate, altri sono stati sgozzati”, spiega l’attivista Bashir al-Kheir.

TERZI: LE VIOLENZE DELL'ESERCITO SIRIANO RASENTANO LA PULIZIA ETNICA - Le violenze compiute dalle forze del regime siriano rasentano “la pulizia etnica e i crimini contro l’umanità”: a denunciarlo è stato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, al suo arrivo alla riunione a Bruxelles con i colleghi dell’Ue.

Per il titolare della Farnesina l’esercito siriano sta conducendo “una battaglia assolutamente inaudita di massacro della propria popolazione”, sta andando “ben al di là di qualsiasi altra repressione che abbiamo visto nei Paesi della Primavera araba”. “E’ qualcosa che nel nostro mondo non deve esistere, rasenta la pulizia etnica e i crimini contro l’umanità”, ha dichiarato Terzi prima della riunione dedicata proprio alle nuove sanzioni e all’inasprimento dell’embargo sulle armi contro il regime siriano.