New York, 3 agosto 2012 - Sulla Siria l'Onu si spacca. Mentre prosegue lascia di violenze nel Paese, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione nella quale si sollecita l’avvento in Siria di un processo di “transizione politica” e, con una rara presa di posizione di tale severità, si “deplora” lo stesso Consiglio di Sicurezza per la sua mancanza d’iniziativa al riguardo. Ribadita anche la "condanna" per il regime di Bashar al-Assad.

LA RISOLUZIONE Il provvedimento, votato su proposta dei Paesi arabi moderati, a differenza di quelli del Consiglio non ha peraltro efficacia vincolante, anche se ciò non ne inficia la forza simbolica. La risoluzione, approvata con 133 voti a favore, 12 contrari e 31 astenuti, deplora il fallimento del Consiglio di Sicurezza nel raggiungimento di un accordo sulle misure da adottare per assicurare il rispetto del piano di pace da parte delle autorità siriane.

RUSSIA E CINA VOTANO CONTRO - Hanno votato contro Russia e Cina, gli stessi Paesi che già per tre volte hanno bloccato con il veto l’azione del Consiglio di Sicurezza Onu. Pollice verso anche da Nord Corea, Iran, Cuba, Venezuela e Siria. 

MOSCA AL CONTRATTACCO - Mosca ha reagito duramente all’adozione della risoluzione, pur non vincolante, adottata dall'Assemblea Generale. Secondo Vitaly Churkin, ambasciatore russo al Palazzo di Vetro, il provvedimento è di per se’ “nocivo”, e anzi “nasconde un flagrante sostegno all’opposizione armata” in Siria.