New York, 6 agosto 2012 - Sette persone, tra cui l’attentatore, sono morte nella sparatoria avvenuta ieri in un tempio sikh, vicino a Milwaukee. La strage, avvenuta a Oak Creek, in Wisconsin, sarà trattata come un episodio di “terrorismo interno”, ha dichiarato il capo della polizia di Oak Creek, John Edwards. Sarà quindi l’Fbi a guidare le indagini, per fare chiarezza sull’attentato e sui motivi che l’hanno ispirato.

L'attentatore ucciso era un veterano dell’esercito statunitense. Lo rende noto la Cnn, citando fonti ufficiali e precisando che l’identità dell’attentatore verrà resa nota oggi. Secondo alcuni testimoni l’uomo aveva un tatuaggio con la data degli attentati dell’11 settembre 2001: “9/11”.
 

LA DINAMICA - Ci sono volute alcune ore per capire lo sviluppo dei fatti, dopo le diverse testimonianze raccolte da media e polizia. In molti avevano parlato di due o più assalitori, ma ad agire - secondo la polizia - “è stato solo un uomo”; bianco, di circa 30 anni, secondo molti testimoni: poco dopo le 10, si è presentato al tempio e ha cominciato a sparare. La polizia, arrivata dopo una chiamata al 911 (il numero per le emergenze, ndr) ha prestato soccorso alle vittime che erano riuscite a scappare, all’uscita dell’edificio. E lì gli agenti hanno subito l’imboscata: un poliziotto è stato colpito più volte, mentre un altro ha risposto al fuoco, uccidendo l’attentatore. Il poliziotto ferito è stato operato e non dovrebbe essere in pericolo di vita, ha detto Edwards in conferenza stampa; feriti gravemente anche altri due uomini.

Tra le persone uccise, quattro sono state trovate all’interno del tempio, tre - tra cui l’autore dell’attentato - nel parcheggio di fronte all’edificio. Nel tempio - frequentato da circa 400 persone - al momento della sparatoria c’erano alcune decine di fedeli - secondo il Journal Sentinel - tra cui diversi bambini.

Nel pomeriggio, ha detto il capo della polizia, l’edificio è stato messo al sicuro e sotto il controllo degli agenti. Edwards non ha fornito nessuna informazione sull’omicida, né sulle vittime; diverse armi sono state trovate sulla scena del crimine, ha detto, senza specificare quante e di che tipo. Nessun’altra informazione sarà diffusa prima della prossima conferenza stampa, in programma oggi alle 10.

OBAMA E ROMNEY - Sia il presidente degli Stati Uniti, {{WIKILINK}}Barack Obama{{/WIKILINK}}, sia il candidato repubblicano alla Casa Bianca, {{WIKILINK}}Mitt Romney{{/WIKILINK}}, hanno espresso dolore e cordoglio per l’ennesima sparatoria nel Paese, a due settimane da quella avvenuta in un cinema di Aurora, in Colorado, in cui sono morte 12 persone.

IL PREMIER INDIANO - Il premier indiano, Manmohan Singh, si è definito “profondamente scioccato e addolorato” per la sparatoria. “E’ particolarmente doloroso che questa atto di violenza senza senso avesse come obiettivo un luogo di fede”, ha commentato il premier, anch’egli di religione sikh.