Il Cairo, 12 agosto 2012 - Il presidente egiziano, Mohamed Morsi, ha nominato l’ex giudice Mahmud Mekki alla carica di vice presidente. Morsi ha inoltre ritirato la delega di ministro della Difesa e di capo delle Forze armate a Mohammed Tantawi. Ritirata la delega anche al capo di gabinetto, Sami Anan. A guidare le forze armate al posto di Tantawi è stato nominato il generale Abdellatif Sisi, mentre il nuovo capo di gabinetto sarà il generale Sidki Sobhi. Morsi ha, inoltre, cancellato la dichiarazione costituzionale emessa dall’esercito egiziano subito prima della sua nomina a presidente e che dava alle forze armate ampi poteri in materia legislativa.

LA SVOLTA  - La defenestrazione di Tantawi (posto in congedo) - prima per 20 anni al fianco di Hosni Mubarak e dalla caduta del faraone a capo della giunta militare e dominus indiscusso dell’Egitto - segna una netta svolta. Il Fratello Musulmano Morsi si è di fatto liberato del principale ostacolo all’assunzione di pieni poteri e al consolidamento della nettissima affermazione politica degli islamisti nell’Egitto post Mubarak. Sia quelli del partito Giustizia e Liberta (braccio politico della Fratellanza di Morsi, sia dei piu’ intransigenti salafiti di al Nour. Alle elezioni legislative le due formazioni si sono aggiudicate oltre il 60% dei voti.

Proprio con la dissoluzione della camera bassa (decisa da Tantawi lo scorso maggio dopo l’annullamento del voto da parte della Corte Costituzionale, composta da uomini di Mubarak) e l’attribuzione dei poteri legislativi alla giunta militare, il maresciallo sfidò Morsi. Il presidente, da poco eletto, dopo aver fatto, seppur riluttante, buon viso a cattivo gioca, ora si libera della pesante tutela dei militari.

L’estromissione di Tantatwi e il cambio alla guida delle forze armate è solo l’ultimo intervento della ‘purga’ messa in atto da Morsi. Repulisti che ha subito un’accelerazione dopo l’uccisione domenica scorsa di 16 guardie di frontiera egiziane nel Sinai. Mercoledì il presidente aveva silurato - tra gli altri - il capo dei servizi segreti Muraf Muwafi, il governatore del Sinai settentrionale dove e’ avvenuto il massacro, Abdel Wahab Mabruk e il capo della polizia militare, Hamdi Badeen