Washington, 25 settembre 2012 - L'attacco ai civili Usa in Libia è stato un "attacco all'America" ma anche "agli ideali su cui l'Onu è fondata". Barack Obama apre il suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu ricordando l'ambasciatore Chris Stevens, ucciso nel corso dell'assalto all'ambasciata di Bengasi, che "incarnava il meglio dell'America". E "senza dubbio porteremo gli assassini davanti alla giustizia".

“Oggi - dice - dobbiamo affermare che il nostro futuro sarà determinato da persone come Chris Stevens, e non dai suoi assassini. Dobbiamo dichiarare che alle Nazioni Unite non c’è spazio per questa violenza e intolleranza”.

Obama ha condannto duramente il film blasfemo su Maometto. Per L’inquilino della Casa Bianca è un insulto al mondo islamico che tuttavia non giustifica le violenze.

ISRAELE - "Fra israeliani e palestinesi, il futuro non appartiene a chi gira le spalle alla pace”, ha detto Obama.  “Lasciamoci alle spalle coloro che rifiutano il diritto di Israele a esistere”, ha aggiunto il presidente ricordando che l’obiettivo è “uno Stato sicuro per Israele e una Palestina indipendente e prospera”.

SIRIA - Nel corso del suo intervento, Obama ha anche affrontato la delicata questione siriana. "Il regime di Assad deve finire", ha detto il presidente americano che ha sottolineato come in Siria debbano finire le sofferenze del popolo che ha il diritto di vedere "una nuova alba". Per Obama servono "sanzioni" e "punizioni" se non verranno rispettate le prime. E ancora "Il governo iraniano sostiene il dittatore di Damasco e sostiene gruppi terroristici all’estero".

NUCLEARE IRANIANO - Gli Stati Uniti “faranno quello che devono” per impedire all’Iran di acquisire armi nucleari.

“Un Iran dotato di armi nucleari non è una sfida contenibile. Minaccerebbe l’eliminazione di Israele, la sicurezza delle nazioni del Golfo e la stabilità dell’economia globale”, ha detto Obama. Inoltre, c’è il “rischio di innescare una corsa agli armamenti atomici nella regione e la fine del trattato di non proliferazione”. Per questo, insisterà Obama, una coalizione internazionale sta esercitando pressioni su Teheran e “gli Stati Uniti faranno quello che devono per impedire che l’Iran ottenga armi nucleari”.

Il presidente americano ha però sottolineato che c’è ancora spazio per una “soluzione diplomatica, anche se il tempo non è illimitato”.

DOPO LA CASA BIANCA TORNO AD INSEGNARE - “Amo l’insegnamento e mi manca molto”. Barack Obama rivela, intervistato a “The View”, l’intenzione di ritornare ad occuparsi alla grande passione della sua vita, prima della politica, una volta lasciata la Casa Bianca, ma - ci ha tenuto a sottolineare - ora la sua priorità è vincere un secondo mandato presidenziale. Prima di diventare senatore, Obama ha insegnato per 12 anni alla law school dell’università di Chicago.

Parlando quindi di un futuro che Obama non intende sia prossimo - se vince il secondo mandato, rimarrà alla Casa Bianca fino alla fine del 2016 - il presidente ha detto “di non essere sicuro che sarà necessariamente un ritorno in aula, ma l’idea è di poter girare per l’America per aiutare a creare programmi di tutor e di apprendistato”.