Berlino, 5 ottobre 2012 - Per scovare gli sprechi nelle amministrazioni pubbliche tedesche la Corte dei Conti deve usare letteralmente la lente d’ingrandimento, così bacchetta anche la dissipazione delle briciole.

La ‘Sueddeutsche Zeitung’ apre la prima pagina con la notizia che i cerberi della contabilità pubblica tedesca hanno bacchettato l’Agenzia federale del Lavoro (BA) per uno spreco inferiore a 52 euro, esattamente 51,98 euro spesi per comprare un mazzo di fiori con cui ringraziare una signora, che aveva messo a disposizione gratuitamente la sua villa con annesso giardino per ospitare un convegno.

Nel rapporto della Corte dei Conti è scritto che l’Agenzia del Lavoro con la ‘dispendiosa’ cifra di 52 euro ha compiuto “spese di rappresentanza interne che non sono in relazione contingente con l’esecuzione dei propri compiti”.

Per lo svolgimento della “Sommerfest”, la festa annuale estiva, punto di incontro di manager e imprenditori, la BA si è inoltre permessa il lusso si spendere 1081,68 euro per cibi e bevande. I controllori hanno in particolare contestato che per l’acquisto di 50 bottiglie di vino, per un costo totale di 524,79 euro, gli organizzatori della Sommerfest non siano riusciti a farsi fare uno sconto dall’azienda fornitrice.

Piccata la reazione del consiglio di amministrazione della BA, in cui sono rappresentati datori di lavoro e sindacati, con un rappresentante che ha rilasciato al giornale una dichiarazione in cui spiega che “quelli (della Corte dei Conti, ndr) vogliono semplicemente tagliarci un normalissimo ricevimento di cortesia”.

Dopo aver sottolineato che le proprie spese di rappresentanza sono ben più basse di quelle di altre istituzioni, la BA nel contestare le accuse ha allegato una tabella, da cui risulta che la stessa Corte dei Conti è di manica assai più larga nel gestire le proprie spese di rappresentanza.