Roma, 11 ottobre 2012 - Gli islamisti che hanno imposto la 'sharia' nel nord del Mali stanno ammassando enormi quantità di denaro da riscatti e traffico di esseri umani e comprano bambini per trasformarli in guerriglieri, pagando alla famiglia 600 dollari a piccolo. La denuncia arriva dall'Onu, preoccupata per la  divisione del Paese in due entità di fatto: il Nord in mano agli jihadisti, il Sud sotto il controllo del governo di Bamako che appare sempre più in difficoltà.

PAESE SPACCATO - Il vicesegretario generale per i Diritti Umani, Ivan Simonovic, in missione nel Paese, ha tracciato un quadro agghiacciante degli abusi, in particolare su donne e bambini, compiuti dalle milizie islamiste. Il Paese è nel caos dopo il colpo di stato militare che ha consentito ai ribelli separatisti, molti dei quali simpatizzanti di Al Qaeda, di conquistare due terzi del territorio.

NOZZE COATTE - Simonovic ha detto che c'è un numero "terrificante" di donne non sposate incinte o che hanno dato alla luce bambini. Molte di loro sono costrette alle nozze - una donna costa meno di mille euro - e alcune sono poi rivendute, una pratica che è una sorta di "cortina fumogena per la prostituzione coatta".