Roma, 11 ottobre 2012 - Il conflitto siriano continua a debordare fuori dai confini nazionali e stavolta sale la tensione tra Russia e Turchia. Mosca ha chiesto spiegazioni ad Ankara per l’aereo di linea siriano partito dalla Russia e intercettato e costretto ad atterrare in Turchia, da dove è stato lasciato ripartire solo dopo nove ore e la confisca di un carico sospetto. "Le autorità turche devono spiegare la loro condotta riguardo a cittadini russi e impedire che simili incidenti si ripetano in futuro", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Alexander Lukashevich. "Siamo preoccupati", ha aggiunto, "che questa situazione di emergenza metta a rischio l’incolumità dei passeggeri, tra cui c’erano 17 cittadini russi". Il ministero degli Esteri turco ha convocato l’ambasciatore russo.

In precedenza fonti russe avevano negato che sull’Airbus 320 della compagnia di bandiera siriana vi fossero armi. "Non c’erano ne avrebbero potuto esserci armi, né alcun sistema o parti da assemblaggio per equipaggiamento militare a bordo dell’aereo passeggeri", ha dichiarato una fonte ai vertici di una delle agenzie russe per l’export militare. Posizione condivisa anche dal ministero degli Esteri di Damasco. Non sarebbe invece legata a questa vicenda la decisione del presidente russo, Vladimir Putin, di rinviare la visita prevista ad Ankara dal 14 al 15 ottobre.

Diversa la versione primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, secondo il quale l’aereo trasportava munizioni destinate al ministero della Difesa siriano.

La tensione resta altissima soprattutto tra Turchia e Siria, dopo che la scorsa settimana cinque civili turchi erano stati uccisi da colpi di mortaio siriani. Damasco ha chiesto ad Ankara la restituzione del carico sequestrato sull’A320 e ha stigmatizzato il "comportamento ostile e riprovevole" turco. A bordo del velivolo secondo i media turchi sarebbero stati rinvenuti componenti missilistiche e sistemi per comunicazioni militari, che sono stati confiscati. Il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, si è limitato a riferire che sull’aereo è stata trovata "merce illegale che sarebbe dovuta essere segnalata", in linea con le regole dell’aviazione civile.

Intanto la Siria ha interrotto da una settimana l’acquisto di elettricità dalla Turchia. Alla base dell’interruzione non ci sarebbero, però, le tensioni bilaterali ma il danneggiamento delle infrastrutture di Damasco. I ribelli siriani hanno bloccato l’autostrada che collega Damasco ad Aleppo, le due città più importanti del Paese. Il Libero esercito siriano ha preso il controllo di un tratto di 5 chilometri dell’arteria all’altezza di Maaret al-Numan.