Pechino, 26 ottobre 2012 - La famiglia del premier cinese Wen Jiabao ha un patrimonio che vale almeno 2,7 miliardi di dollari. E’ quanto rivela oggi il New York Times in un articolo che potrebbe avere un impatto devastante a pochi giorni dal Congresso del Partito del prossimo otto novembre in cui verrà ratificato il passaggio del potere ad una nuova generazione di leader cinesi.

Tanto che è scattata immediatamente la censura di Pechino che ha bloccato l’accesso ai siti del quotidiano americano, sia quello in lingua cinese che in lingua inglese, da tutti i computer operativi dal territorio cinese, come denuncia lo stesso sito del Times in una corrispondenza da Hong Kong. Non solo sono stati bloccati anche tutti i messaggi in cui compare scritto il nome del premier o Times pubblicati su Sina Weibo, un mini-blogging simile a Twitter molto popolare in Cina.

Secondo l’articolo del New York Times, “molti parenti di Wen Jiabao, compresi suo figlio, sua figlia, il fratello minore e il cognato sono divenuti straordinariamente ricchi durante la sua leadership”. Da un esame dei documenti relativi a società e organismi di controllo “risulta che i parenti del primo ministro, alcuni dei quali hanno uno spiccato senso degli affari, compresa sua moglie, hanno avuto il controllo di asset del valroe di almeno 2,7 miliardi di dollari”.

Circa l’80 per cento di questo patrimonio, sostiene il quotidiano statunitense, è in mano a membri della cerchia familiare di Wen, con l’esclusione dei figli e della moglie. Un espediente per evitare le regole di trasparenza imposte dal Partito. I dati sulle somme, scrive il Nyt, sono stati in gran parte ricavati dall’esame di documenti societari e di borsa e da altri documenti pubblici.